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martedì 1 marzo 2011

Solidarietà e legalità

Nella mia città,Pesaro,ci sono vari tipi di associazioni per fare volontariato: c’è chi dona il sangue(AVIS), chi dona soldi ai poveri, associazioni contro le malattie genetiche (TELETHON), varie associazioni per accogliere i senzatetto in una casa. Anche gli “Scout”, gruppo del quale faccio parte, danno un prezioso aiuto ai poveri.
Nel periodo natalizio, infatti, abbiamo venduto oggetti fatti da noi e vischio. Una buona parte del ricavato è andato in beneficienza. E’ stata organizzata anche una donazione da parte delle persone che vanno a fare la spesa alla Coop, dove si potevano comprare dei prodotti come intimo,pasta,zucchero,sale…che sarebbero poi andati in Africa. Quando ho consegnato la busta ai miei amici, Scout anche loro, ho avuto una sensazione di pace, felicità e ho pensato al bambino a distanza che abbiamo adottato quando sono nata, immaginandolo felice.
Fra le tante cose che si possono fare nella vita, è rimasto un valore sincero e vero per aiutare il prossimo. A questo proposito la mia classe ha preso l’iniziativa di aiutare una casa di accoglienza,”Casa Mariolina” per ospitare sette persone per dieci giorni. Per aderire all’iniziativa ci volevano 30 euro per la colazione, pranzo e cena di una persona. Abbiamo deciso, con i miei compagni, di rinunciare a comprare la pizza a scuola, ricavando 1 euro per ogni persona. Appena è stata raggiunta la somma di 30 euro, la somma è stata spedita alla Casa e un povero ha potuto vivere come una persona normale, al caldo, con cibo e acqua e con i vestiti puliti!
Ogni persona tende a pensare a se stessa, trascurando quelli che hanno meno di lei. Soprattutto non bisogna fare del bene solo a Natale, ma durante tutto l’anno perché aiutare il prossimo non serve solo agli altri, ma anche a noi per arricchirci, non di denaro, ma di amore e gioia. E’ un modo per non diventare egoisti, perché nel momento del bisogno, per noi ci sono tutti.
Mia madre mi ripete sempre questa famosa frase di Totò. “Prima o poi c’è la livella,livella per tutti”. Significa che quando arriva il momento di morire, è proprio lì che siamo tutti uguali, che non si distingue il bello dal brutto, il ricco dal povero.

Margherita della classe 3 A.

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