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sabato 14 marzo 2015

La pace vera può esistere solo se non c'è violenza e se c'è il diritto alla libertà e alla convivenza democratica

Il diritto alla libertà e alla convivenza democratica può essere rispettato solo se non mostriamo indifferenza nei confronti di piccoli e grandi comportamenti illegali. Infatti non solo i magistrati o le forze dell’ordine sono a stretto contatto con l’illegalità e cercano di combatterla, ma anche tutti i cittadini possono cercare di combattere per la cultura dell’illegalità, cioè riconoscere e condannare tutti i comportamenti illeciti considerandoli atti che devono essere puniti perché infrangono la legge, perché diventi più grande e forte dell’illegalità. Le persone spesso si mettono sotto la protezione della criminalità solo perché hanno paura; infatti sono proprio la paura e il silenzioso consenso che rafforza la criminalità, l’illegalità e che invece isolano coloro che combattono per la legalità rendendoli deboli. La mafia è un’associazione criminale e illegale che spaventa molte persone e  cerca di metterle sotto la sua “tutela” minacciandole, per esempio facendo pagare il pizzo, una tassa imposta
dai mafiosi ad alcuni negozianti che ritirano solitamente ogni
mese. Molti “abboccano” e,  per paura che la mafia bruci il loro negozio o la loro fabbrica,  pagano. Noi invece dobbiamo combattere la mafia mettendoci sotto la protezione della legalità anche facendo azioni piccole di vita quotidiana. Frequenti sono i casi di atti mafiosi visti da persone, ma non dichiarati alla polizia , magari per paura, oppure semplicemente
perché sono loro complici. Per esempio ci sono poliziotti o magistrati che vengono corrotti dalla mafia, in modo che cancellino tutte le prove che li possono condannare.
Ormai la mafia si occupa di tutto: spaccia la droga, traffica i materiali radioattivi. Varie indagini hanno rilevato che i casi di decessi per tumore sono aumentati vertiginosamente!
Un altro problema che colpisce l’Italia è l’evasione fiscale cioè non pagare le tasse. Le persone che pensano solo ai propri interessi è naturale che cercheranno di truffare lo Stato per trarne vantaggi. Però  tale comportamento illegale finisce col pesare sui cittadini più bisognosi. Infatti l’evasione fiscale esisterà sempre in un Paese in cui la popolazione non capisce che le tasse sono lo strumento che garantisce il funzionamento sociale.  Per far sì che tutta la popolazione non  sia estranea al concetto di bene comune dallo Stato devono esserci esempi di onestà e di giustizia.
Le persone simbolo della lotta contro l' illegalità sono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nel libro intitolato “Per questo mi chiamo Giovanni” si parla di un padre siciliano che racconta a suo figlio Giovanni (chiamato così in onore di Falcone) tutti gli eventi mafiosi che sono stati condannati da Falcone. La mafia aveva in mente atti terribili, per esempio far saltare in aria la torre di Pisa, spargere per le spiagge siringhe con sangue infetto e avvelenare merendine nei supermercati! Ma un magistrato sa che complicando la vita alla mafia la sua vita è in pericolo, ed è il 23 maggio 1992 che Falcone, in macchina con la moglie e un agente della scorta, venne fatto saltare in aria a Capaci.
Dopo pochi mesi Paolo Borsellino si dirige sotto casa della madre e salta in aria, stessa cosa accaduta a Giovanni Falcone.
In Italia sono rimasti molti simboli in onore di Falcone e Borsellino per esempio scuole chiamate con il loro cognome, in ogni tribunale d' Italia c'è una loro foto e l' albero di Falcone, un albero su cui vengono appese foto o lettere spedite. Falcone era solito dire: “ Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere”. Questa frase fa capire che Falcone sapeva già che un giorno la mafia lo avrebbe ucciso. Il 21 Marzo di ogni anno LIBERA (un' associazione nata il 25 Marzo 1995 con l' intento di coordinare e sollecitare l' impegno della società civile contro tutte le mafie) celebra la giornata della Memoria e dell' Impegno: ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnova il suo impegno di contrasto alla criminalità
organizzata. Solo se lottiamo tutti, la mafia verrà fermata, ma se continuiamo a far finta di niente, diventeranno più numerosi loro. Basta pensare a Falcone e Borsellino, che ne hanno fatti arrestare centinaia loro due da soli



 Post di Angelo ed Arianna della classe 3 A

martedì 10 marzo 2015

La prevenzione del gioco d’azzardo deve cominciare con la matematica a scuola

Accanto agli interventi terapeutici, la carta vincente sul fronte del gioco d’azzardo potrebbe essere la prevenzione. Secondo Maurizio Fea di FedereSerD, occorre muoversi su tre versanti contemporaneamente: eccessiva offerta di gioco; informazione selettiva per i giocatori e formazione nelle scuole. “Studi condotti in Canada e Australia – spiega Fea – provano che oltre una certa soglia di offerta le patologie crescono in funzione del numero di macchinette. In Italia, l’offerta deve essere calmierata, non può continuare ad avere l’espansione che ha avuto in questi ultimi 10 anni”. E purtroppo, come ribadisce Maurizio Fiasco, sociologo della Consulta Nazionale Antiusura, il decreto legislativo sull'azzardo in arrivo al Consiglio dei Ministri non sembra andare in questa direzione: “La previsione di sostituire le slot machine degli esercizi pubblici con i terminali Vlt farà aumentare la frequenza di gioco, con un tasso di additività superiore”.
Il secondo fronte su cui agire è l’informazione nei confronti dei giocatori, che deve essere mirata e non generica. Un esempio? “I cartelli e messaggi sulla probabilità di vincita e sui rischi del gioco da esporre nelle sale giochi, introdotti dal decreto Balduzzi – dice Fea – hanno fatto triplicare la domanda di aiuto sul nostro sito “giocaresponsabile.it” tra gennaio e marzo del 2013”.
Il terzo livello è l’informazione nelle scuole. “Ai giovani occorre far capire in che modo padroneggiare il problema, insegnando loro i principi della matematica probabilistica –  conclude l’esperto di FeDerSerD –. E’ necessario spiegare quali sono le logiche del  ragionamento che portano a una scelta di azzardo invece che a perseguire un obiettivo realistico con impegno e tenacia”.



Articolo di Ruggiero Corcella tratto dal Corriere Della Sera del 8 marzo 2015.

In particolare ...Auschwitz

Tra tutte le foto presentate nella mostra di Marco Lani ho scelto questa. Marco si soffermato su questa foto facendoci riflettere su quanti ebrei erano passati su questi scalini, da essere così consumati.
Delle trenta foto che ho visto è quella che più mi ha fatto riflettere e “sconvolgere”per tutto quello che gli internati hanno dovuto passare, prima di morire o, se fortunati, prima della liberazione da parte dei russi il 27 gennaio 1945.



Post di Andrea della classe 3 A e foto di Marco Lani.