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domenica 3 aprile 2011

Rispetto delle regole

Gli aspetti positivi delle regole si imparano nei primi anni di vita. Da bambino ho avuto la fortuna  di avere alle elementari un maestro, oggi ultranovantenne, che per noi era un riferimento  unico.
L’educazione delle regole dipende da pochi fattori e, a mio avviso, si realizza soprattutto se proviene da una fonte autorevole che rispetta le regole lei per prima. Se un bambino ha un padre o una madre non autorevoli, non rispetterà quello che gli dicono. La stessa cosa vale per un organo di governo.
Quando funziona, l’apparato giudiziario è uno dei primi baluardi della legalità. Mi capita però spesso , in udienza , di immedesimarmi con il pubblico che viene a seguire il processo e mi viene lo sconforto pensando a come appare la macchina della giustizia; la prima cosa che si nota è l’enorme dilatazione dei tempi, il rinvio dei processi, l’impedimento dell’avvocato, i documenti che mancano…A volte le regole  
Come Associazione nazionale magistrati abbiamo promosso le “Giornate della legalità” in cui andiamo nelle scuole, ma io sono convinto che sia soprattutto in famiglia che si insegna il senso della legalità. L’azione della magistratura di per sé difficilmente è un’educazione educativa in senso stretto: infatti è un organo che non ha funzioni preventive ma repressive. Il magistrato interviene solo dopo che è stata violata la regola, magari più di una volta.
La cosa è diversa per un libro, che- come tutti i veicoli culturali- può avere una funzione preventiva. Faccio l’esempio di Gomorra di Saviano. Per me leggerlo è stato come rivedere gli atti di molti processi cui ho partecipato da magistrato. Il grande pregio di Saviano è che con quel libro si sono fatti conoscere a un vasto pubblico fatti criminali che altrimenti non sarebbero stati noti. Qualcuno ha denigrato il suo lavoro, dicendo che si mostrava solo il lato negativo di una certa realtà. Ma è soltanto conoscendo  il male che puoi educare a prevenirlo.
Luigi Alberto Cannavale, pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha appena pubblicato assieme all’ex poliziotto Giacomo Gensini I milionari ( Mondadori, 2011),un romanzo che ricostruisce la storia vera del clan Di Lauro.
Articolo tratto da Antimafie/I buoni esempi /Cento passi per la legalità curato da Carlo Giorgi del magazine VENTIQUATTRO n°3 del 25 febbraio 2011 del quotidiano Il SOLE 24 ORE.

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