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mercoledì 20 aprile 2011

Babel: gli stranieri in Italia

C'era una volta quando gli italiani del sud non capivano niente di quello che parlavano gli italiani del nord. Perciò, quando avvenì la unità italiana il insegnamento della lingua italiana standard fu uno dei decreti principali per raggiungere veramente la unità nazionale. Oggi, inoltre del suo dialetto, gli italiani parlano anche l'italiano, ma sembra che la situazione iniziale di no comunicazione ancora esista, datto che la affluenza di stranieri in Italia cresce considerevolmente ogni giorno.

Così ho ascoltato da quando sono arrivata a questo paese, in novembre dell'anno scorso. Prima credevo che anche se avessero stranieri, come in tutti paesi, la maggioranza fossero italiani, ma più conosco e giro la Italia, più stranieri trovo. Domenica scorsa sono stata a Bologna e mi sono accorta che più che in Pesaro, quando si camina per la strada si ascoltano molti lingue, non solo l'italiano, e questo è lo più sorprendente, in proporzioni uguali: spagnolo, inglese, arabo, cinese, indiano e altre che non conozco, lingue africane e dei paesi che conformavano la antica URSS.

Io sono qui per motivi di studi: non si può essere una cantante lirica senza studiare un tempo in Italia, la culla dell'opera; ma vedo che quasi tutti gli stranieri che vengono in Italia sono qui per lavorare, pechè le condizioni economiche nella sua nazione sono veramente insoffribili e hanno una speranza di trovare una vitta megliore in questo bel paese. Sono sopresa di trovare a Pesaro fratelli latinoamericani, per esempio, perchè siamo così lontani dell'Europa!! Pensavo che fosse più logico trovare immigranti americani in altri paesi dello stesso continente.

Supongo che avranno opinoni contrarie su questa situazione: quelli che prefferirebbero che tutti gli stranieri se ne andassero e quelli che non si sentono minacciatti per il crescente arrivo straniero. Comunque, ringrazio la amabilità con cui questo paese mi ha accolta e mi fido che nel futuro i governi troverano soluzioni pacifiche e buoni per tutti di affrontare questo incontro culturale che non è esclusivo della Italia, ma sembra sia il destino del mondo moderno.


Lucía (messicana, del gruppo di B2 di italiano per stranieri) dell'Istituto "Olivieri" di Pesaro.

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