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giovedì 19 gennaio 2012

I bambini lavoratori nel mondo

Quest’ anno a scuola abbiamo parlato dei Diritti che ciascuna persona dovrebbe avere.
In classe, abbiamo letto alcuni racconti riguardanti questo argomento  e poi li abbiamo commentati  insieme.
Uno dei brani che mi ha colpito di più è stato quello che parlava dello sfruttamento minorile.
In questo testo si raccontava la storia di alcuni bambini africani di otto anni che lavoravano in una fabbrica di tappeti ed erano obbligati a stare lì dentro 20 ore al giorno.
A me soprattutto ha colpito la giovane età dei lavoratori;è una realtà diversa rispetto alla nostra, in cui è impensabile che dei bambini lavorino.
Purtroppo questo succede anche in altri paesi come le zone più povera dell’Asia e dell’America Latina.
A questo proposito ho visto dei documentari che raccontavano la triste realtà di ragazzi costretti a lavorare in miniere in condizioni igieniche e di sicurezza molto precarie,infatti non indossavano elmetti protettivi,stavano tante ore senza mangiare nè bere e venivano pagati pochissimo per tante ore di servizio.
Un altro triste esempio di sfruttamento sono gli zingari che mandano i propri figli a chiedere l’elemosina per le strade esponendoli spesso a grandi rischi.
Essendo un problema molto diffuso,fortunatamente,sono nate delle organizzazioni umanitarie come Unicef e Oil che si impegnano a raccogliere fondi per aiutare queste persone,organizzando manifestazioni.
Questo problema mi sta talmente tanto a cuore che nel mio piccolo ho cercato di fare qualcosa anche io insieme ai miei genitori: abbiamo adottato a distanza una bambina del Kenya.
È un piccolo gesto che se fatto da tante persone potrebbe salvare la vita a migliaia di bambini.


Post di Alessandra della classe 3 A

1 commento:

  1. Giusto, infatti hanno fatto parecchi film sull'argomento, come "La storia di Iqbal" che abbiamo visto l'anno scorso con la prof. di italiano e parla, appunto, di questo bambino che viene mandato dai genitori a lavorare perché erano molto poveri... fortunatamente riesce a scappare e da grande aiuta i bambini obbligati, come lui, a lavorare.

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