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lunedì 19 marzo 2012

Educazione al consumo consapevole

“Educazione al consumo consapevole” è un progetto sul consumo consapevole delle merendine che mangiamo quotidianamente, che si è svolto in due incontri.
Prima ci siamo recati nelle sale del centro commerciale IperCoop Miralfiore di Pesaro, dove l’esperta ci ha spiegato che sul mercato possiamo trovare un prodotto conosciuto, di marca, “in”  ovviamente piuttosto costoso e un prodotto poco conosciuto, fuori moda o “out” con un prezzo inferiore. Non sempre però il prodotto “in” è migliore di quello “out”. Per dimostrarlo ci ha diviso in 4 gruppi: il primo doveva cercare una merenda per una gita in montagna, il secondo per un gruppo sportivo, il terzo per un ragazzo che studia e il quarto una merenda sana. Dovevamo prendere quindi 4 prodotti: due cibi e due bevande, di cui una di marca e una no. Tornati nei locali del primo piano del supermercato, abbiamo esaminato attentamente tutti gli ingredienti e le principali differenze. Abbiamo scoperto che quasi sempre il prodotto non di marca (e di solito meno costoso) è più salutare di quello di marca!
Ma allora perché tutte le fabbriche “famose” continuano a vendere moltissimo?
Semplicemente perché tutti i compratori si affidano alla marca “conosciuta” senza far caso nemmeno agli ingredienti.
Nel secondo incontro invece è venuta l’esperta a scuola e questa volta ci ha parlato delle etichette presenti sulle confezioni delle merendine, dove ci sono informazioni che bisogna scrivere obbligatoriamente, alcune facoltative, altre dette “inutili” e certe addirittura vietate.
Gli stabilimenti che producono l’involucro delle merendine sono rigorosamente tenuti a scrivere: gli ingredienti, la scadenza, il peso e lo stabilimento di produzione. Ci sono inoltre le informazioni facoltative: fra le tante opzioni le industrie preferiscono per esempio inserire la tabella nutrizionale e una bella immagine che raffigura il prodotto. Vengono dette, invece, informazioni “inutili” i concorsi e i gadget che servono solo a scopo di vendita. Le uniche informazioni vietate dalla legge sono quelle false, non vere e se l’industria produttrice scrive ingredienti e quantità diverse dalla realtà va incontro a gravi rischi.
Da questa esperienza ho capito che è più importante essere attenti alla qualità del prodotto che all’apparenza!!


Post di Simone della classe 2 A

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