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giovedì 17 aprile 2014

Aspetti positivi e negativi di Internet

Giovedì 27 marzo abbiamo partecipato ad un incontro con la Polizia postale e delle comunicazioni, il nome “postale” , può ingannare perché non c’entra con la posta, ma oggi, si occupa soprattutto dei reati commessi sui social network, in generale di internet.
Abbiamo incontrato un poliziotto in borghese, ovvero senza divisa, di nome Andrea.
Ci ha spiegato cos’è internet paragonandolo ad una ragnatela che avvolge il pianeta trasmettendo ovunque informazioni.
Internet ha però due aspetti : uno positivo e uno negativo.
Quello positivo è che oggi possiamo comunicare alla velocità della luce e ci basta un secondo per inviare i nostri messaggi, mentre una volta ci voleva molto tempo; l’aspetto negativo è che presenta dei pericoli, soprattutto per noi ragazzi.
In molti casi le persone si nascondono dietro un contatto falso, non sai con chi stai comunicando veramente e non devi mai accettare amicizie sconosciute, specialmente adulti, chiamati pedofili, che perseguitano nella maggior parte le ragazze e ciò potrebbe portare allo stupro.
Esiste un’app, chiamata talking angela in cui si nasconde un pedofilo. La Polizia lo sta cercando. Questa app consiste nel rispondere a delle domande di un “gatto”. Se tu rispondi l’app entra nel tuo computer e rileva le informazioni personali. Andrea ci ha fatto vedere alcuni video su questi argomenti e ci ha raccomandato di stare attenti.
Da questo incontro abbiamo potuto capire che dobbiamo essere sempre prudenti in tutto quello che facciamo sul nostro computer e rispettare le regole, per il nostro bene.


Post di Martina della classe 2 A.

martedì 15 aprile 2014

Incontro con la Polizia postale e delle comunicazioni

Il 27 marzo abbiamo incontrato Andrea che lavora nella Polizia di stato e che si occupa dei crimini che avvengono in internet e soprattutto nei social network.
Andrea ci ha detto di pensare a internet come ad una rete virtuale che copre completamente il globo nella quale passa energia elettrica.
Oggi internet per noi giovani è diventato la nostra vita, però stando sempre più ore davanti al computer ci roviniamo la vista il cervello perché emana radiazioni.
Di positivo c’è che quando vuoi parlare o mandare un messaggio a una persona dal’altra parte del mondo puoi farlo in tempo reale. In più internet sa sempre dove ti trovi.
I social network sono molto pericolosi perché ci sono sempre più scambi di persone. Tu credi di parlare con una persona e invece stai parlando con un’altra che a volte nemmeno conosci.
Per entrare su un social network come face book dovresti avere almeno 14 anni, eppure anche io che ne ho 12 c’è l’ho già, mentendo sulla mia età.
Cliccando su facebook è importante non dare “l’amicizia” a sconosciuti perché potrebbero essere pedofili che ti vogliono ingannare con una pagina falsa/finta.
Andrea su questo argomento ci ha fatto vedere dei video e ci ha spiegato che stanno cercando di rintracciare queste persone.
Ci ha spiegato quali possono essere gli effetti del nostre azioni su internet come ad esempio quando pubblichi una foto che ti ritrae in certe circostanze; anche se poi ti penti e la vuoi togliere, rimarrà sempre sul web.


Post di Giorgia della classe 2 A.

mercoledì 19 marzo 2014

Principio di legalità

“IL PRINCIPIO DI LEGALITA’ AFFERMA CHE TUTTI GLI ORGANI DELLA STATO SONO TENUTI AD AGIRE SECONDO LA LEGGE”

Legalità è rispettare le leggi ed il prossimo. Se la legalità non ci fosse, la gente vivrebbe allo stato brado, dove comanda chi è più forte e che è più debole soccombe.
Quando si pensa alla parola legalità ci vengono in mente il poliziotto, il carabiniere, la guardia di finanza…, ma legalità è anche il semplice cittadino che ad esempio paga il suo conto alla cassa perché con i suoi soldi acquista ciò che gli serve senza ricorrere al furto.
Infrangere le regole e non rispettare le leggi vuol dire non rispettare i diritti altrui, cosa invece necessaria per una corretta convivenza in qualsiasi Paese.
Molti italiani non sono però un buon esempio in fatto di legalità anche nel comportamento che tengono ogni giorno: parcheggiamo in seconda fila, usiamo il cellulare quando siamo al volante, evitiamo le tasse, imbrattiamo l’ambiente, ci assentiamo dal lavoro anche se non siamo realmente ammalati… non passa giorno senza che i media segnalino scandali e denuncino malcostume e corruzione.
Una cultura della legalità si sviluppa innanzitutto attraverso l’educazione e un ruolo di primo piano spetta alla scuola che deve assumersi il compito di formare cittadini consapevoli, sviluppando il senso civico dei giovani e facendo loro comprendere come solo il rispetto delle regole può garantire un’elevata qualità di vita.                                                                                                                                                                                                  
Purtroppo in Italia, per esempio, la meritocrazia è un criterio poco praticato; si fa carriera più per parentele, conoscenze, raccomandazioni, appoggi politici e scambi di favore, per non parlare poi di intere regioni del Meridione che da tempo sono sfuggite al controllo della Stato e sono in mano ad organizzazioni mafiose potenti che ne bloccano lo sviluppo economico e civile.
Per far si che tutto ciò cambi occorre che ogni singolo cittadino partecipi alla vita pubblica con maggior impegno, che reclami i propri diritti e che assolva in prima persona i propri doveri.
Le motivazioni che spingono le persone a trasgredire le leggi possono essere molteplici: ad esempio fra noi giovani il ragazzino che sottomette e deruba il coetaneo,la fa per ottenere soldi facili, per desiderio di superiorità e di potere sugli altri, per malessere generato solitamente da disagi personali o familiari o talvolta purtroppo semplicemente per noia.
La legalità può essere presentata ai giovani parlando loro di personaggi che hanno incarnato questo valore e che hanno dato la loro vita per difendere i diritti dello Stato, come ad esempio i giudici Falcone e Borsellino che persero la vita assassinati dalla mafia.
L’educazione alla solidarietà e alla giustizia possono fare tanto soprattutto per coloro che vivono circondati dall’illegalità; bisogna far capire a queste persone che la legalità permette di vivere liberi senza calpestare i diritti della altre persone.


Post di Giulia della classe 3 A.

giovedì 13 marzo 2014

Rispetto delle regole e delle leggi

La legalità è tutto ciò che riguarda il rispetto delle regole e delle leggi ed è importante condannare e segnalare qualsiasi tipo di criminalità perché, se non si rivela quello che sta succedendo, si è complici del crimine e quindi si aiuta l’illegalità nei propri scopi.
In Italia c’è molta criminalità e quasi sempre c’è di mezzo la mafia, l’associazione criminale più pericolosa del Paese.
L’illegalità limita i nostri diritti perché ti priva della libertà, della protezione ed anche della salute.
In alcuni Paesi è legale la coltivazione di droga e lo spaccio. Le organizzazioni criminali solitamente prosperano nelle città, nelle zone commerciali. Molti negozianti sono costretti a pagare il "pizzo"( una somma di denaro ) per non vedere il proprio negozio saltare in aria o per non essere addirittura ammazzato.
Se si è vittima di azioni delinquenziali bisogna subito andare a raccontare tutto a degli adulti di fiducia, anche se sembra di fare la “spia”. Con l’aiuto degli adulti si può superare qualsiasi tipo di situazione.
Il bullismo è un crimine ed è uno dei peggiori alla nostra età, soprattutto morale perché si imprime nel nostro subconscio.



Post di Francesco della classe 3 A.

domenica 9 marzo 2014

"Meglio distinguersi dalla massa, che diventare la generazione dei finti perfetti"

Moti immigrati vengono emarginati e giudicati per il colore della pelle; non è affatto giusto. Ogni persona ha gli stessi diritti degli altri, pur provenendo dall’Africa, dall’Asia o dall’America latina.
Molte persone, ogni giorno, vengono discriminate ed anche aggredite a causa della loro diversità. E’ un bene essere diversi perché possiamo confrontarci. Non è giusto venire aggrediti a causa di un’idea, a causa di una parola di troppo, di un pensiero non apprezzato.
“Meglio distinguersi dalla massa, che diventare la generazione dei finti perfetti”.
Vedere un gruppo di ragazzi ridacchiare, parlare a bassa voce giudicando un altro gruppo vestito con abiti normali, non alla moda , significa discriminare le persone per i loro gusti.
Sempre più persone ricorrono all’uso delle mani o delle armi per imporre le proprie idee e i propri interessi.
Ogni cittadino è tenuto a rispettare le leggi. Questa regola non vale per molti e così si sviluppa il fenomeno dell’illegalità.
Quelli che riteniamo piccoli comportamenti illegali sono importanti: non pagare il biglietto del’autobus o del treno, non indossare il casco in motorino, non rispettare il Codice della strada... ecc.
L’illegalità si “combatte” con piccoli gesti quotidiani rispettosi degli altri. Noi studenti possiamo dare un contributo importante!


Post di Chiara della classe 3 A.

Legalità

Una delle parole che si sentono più spesso durante i progetti scolastici o anche alla televisione da un po’ di anni è “LEGALITA’”. Ma che vuol dire veramente?
Per rispondere a questa domanda bisogna prima capire quali sono i comportamenti o i fatti legali ed illegali.
I comportamenti che rispettano la legalità sono per esempio: aiutare chi è in difficoltà, collaborare con chi la legalità la tutela (Forze dell’Ordine) , partecipare alle iniziative di volontariato e sostenere le associazioni che cercano di non far sviluppare quella malattia chiamata illegalità.
Potrebbe essere molto più semplice, come dice Papa Francesco. Per non far attecchire comportamenti illeciti è necessario seguire i Comandamenti che il Signore ci ha dato.
Legalità significa conoscere le leggi per rispettarle, ma soprattutto aver la forza  di denunciare l’illegalità perché essa prospera dove c’è la complicità dei cittadini.
L’omertà è molto diffusa nel nostro Paese.
Il principale comportamento illegale, diffusissimo, è l’evasione fiscale. Essa favorisce le persone nel presente, ma colpisce la popolazione nel futuro. Senza le entrate (tasse) lo Stato non ha sufficienti strumenti per far funzionare i servizi sanitari, sociali, scolastici…ecc.
E’ necessario dire che la “Legalità” va insegnata fin da piccoli, in modo che le nuove generazioni siano le protagoniste del cambiamento.
Chi vive nell’illegalità non è libero, non vede i diritti fondamentali (lavoro, salute, istruzione, famiglia) rispettati; soprattutto non è felice!
Combattiamo ed estirpiamo l’illegalità insieme! 


Post di Tommaso della classe 3 A.+

giovedì 20 febbraio 2014

Incontro con la Polizia di Stato

Martedì 28 gennaio, in aula magna, si è tenuto l’incontro con la Polizia di Stato ed è venuto un poliziotto di nome Enrico. Le classi che hanno partecipato sono state: La mia classe (1 A), la 1 B e la 1C. Enrico lavora jn Questura , qui a Pesaro nell’Ufficio dei Minori che si occupa dei minorenni, che hanno commesso dei reati.
Enrico ci ha raccontato una storia sulla pericolosità di Facebook. Parlava di una ragazzina di 13 anni di Fano, che è stata molestata da un uomo di più di quarant’anni, conosciuto su Facebook.
Oltre a questo ci ha raccontato che cos’è il bullismo: il bullismo è quando una persona prende di mira un’altra più debole, facendogli dispetti, prendendolo in giro. Dopo questa spiegazione ci ha raccontato una storia di bullismo. Era uno dei primi giorni di scuola media ed Enrico era con dei suoi amici, quando tre ragazzi più grandi di loro gli hanno detto che il giorno dopo avrebbero dovuto portare tre panini e che se se non l’avessero fatto sarebbero stai picchiati.
Dell’episodio venne informata la Preside e non vennero più disturbati da ragazzi più grandi.
Enrico ci ha invitato a riferire atti di bullismo alle persone con cui abbiamo più confidenza come i professori, i genitori o gli amici con cui siamo più legati.
Il poliziotto, con una presentazione web, ci ha spiegato che cos’è un reato: è un comportamento che contravviene ad una norma penale.
Enrico ci ha consigliato di non accettare mai bustine da persone più grandi di noi o sconosciute, perché potrebbero contenere una polverina, che può essere droga.
Secondo me questo incontro è stato molto utile, perché Enrico ci ha spiegato le cose da evitare nella vita.








Post di Ludovica della classe 1 A.