tag:blogger.com,1999:blog-68125365721590198222024-03-05T10:06:43.695+01:00LegalitàAgente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.comBlogger207125tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-16718373309644295662017-04-23T16:48:00.000+02:002017-04-23T16:48:25.338+02:00Fare spesa a "pizzo zero"<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Il
6 marzo dalle 9,30 alle 12,30 la classe 3 A si è recata all’Ipercoop per
partecipare all’attività ”fare la spesa a pizzo zero”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Un’esperta
di nome Barbara ha accolto gli studenti all’interno della biblioteca “Bobbato”
per palare della mafia e degli strumenti per combatterla.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">La
mafia è un’organizzazione criminale nata nella seconda metà dell’ottocento in
Sicilia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Si
è sviluppata maggiormente nell’Italia meridionale dove alcune famiglie ne fanno
parte da generazioni, guidate da un capo chiamato boss.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Si
basa sull’omertà, cioè sul silenzio dei deboli e lavora in parallelo allo Stato
garantendo un ordine apparente sulla base di ricatti, tangenti, delitti e
traffico di droghe e armi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">La
mafia si fa garante del cittadino in contrasto con le leggi dello Stato,
offrendo protezione e garanzie, minacciando in caso di rifiuto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Nel
1995 nasce l’associazione “Libera” e
contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Con
la raccolta di firme dei cittadini “Libera” è riuscita a portare in Parlamento
la proposta di sottrarre i beni che la mafia aveva accumulato con la malavita
per usarli<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">e
farne una risorsa per il territorio. Questa legge (n°109) fu emanata il 7 marzo
1996 e sancisce il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle organizzazioni
criminali, segnando così una svolta epocale al contrasto delle mafie.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Le
scelte di acquisto definiscono da che parte stiamo: comprare i prodotti delle
terre confiscate è un gesto di grande civiltà.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Alla
spiegazione è seguita la lettura di alcune pagine dove si raccontava del
generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, mandato in Sicilia per combattere la
mafia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Anche
noi giovani e semplici cittadini abbiamo un potere; parlare e reagire per una
nuova civiltà.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">E’
un cammino che comincia dai banchi di scuola, passa per la famiglia e va
condiviso con gli amici.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiji9SM4ImbP1JIvHYVHa1XIbiKlNsmBi4VZOlE9g2bEzA2M-E7zA1dYaR0BSqfNhqC8DN-UPGF0v324iBP12WwkJQdVVby-FkF3YYSuvo_SzLjt_W9P1srDpLrLmSLSW51LCq-W6J_enI/s1600/download.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiji9SM4ImbP1JIvHYVHa1XIbiKlNsmBi4VZOlE9g2bEzA2M-E7zA1dYaR0BSqfNhqC8DN-UPGF0v324iBP12WwkJQdVVby-FkF3YYSuvo_SzLjt_W9P1srDpLrLmSLSW51LCq-W6J_enI/s400/download.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Post di Sergio della
classe 3A<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-51831398046379828072017-04-02T18:06:00.005+02:002017-04-02T18:06:47.482+02:00Perché i giovani vivono in un mondo dove è troppo facile cadere nella Rete<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<u><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">“Sono
stati creati (social) senza filtri: i minori sono vittime e gli adulti se ne
accorgono tardi”<o:p></o:p></span></u></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">L’emergenza
bullismo e il suo aggiornamento, il cyberbullismo, sta bloccando il respiro e
la vita di più generazioni, come una nebbia urticante che circoli senza
ostacoli, da Rimini a Vancouver a Bangalore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Gli
atti di prepotenza fisica, verbale e psicologica nei confronti di ragazzini e
ragazzine; e le gravi conseguenze psicologiche di cui soffrono le vittime, e
che vanno dallo stress allo sviluppo di disturbi mentali, dall’autolesionismo
al calo del rendimento scolastico, oltre a un nesso evidente con l’insorgere di
depressioni gravi e pensieri di suicidio, hanno sfondato argini sociali,
economici, geografici e di età (sono in aumento i casi tra bambini dei primi
anni di elementari).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">E
non hanno più limiti di orari, poiché la Rete non dorme. Dopo aver occupato
scuola, strade, campi sportivi e di gioco, filtrano attraverso computer, smartphone,
videogiochi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">La
logica però non cambia: uno squilibrio di potere fisico o psichico tra chi
agisce e chi subisce. L’emergenza è affrontata con interventi mirati, campagne
social, il coinvolgimento di scuole e genitori, leggi, e la diffusione di dati
raccolti sul territorio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">I
risultati tracciano anche una distanza che non è mai stata così grande tra
figli e genitori: il 67% degli adulti non sa cosa sia il sexting ( mentre un
adolescente su quattro ammette di averlo fatto, e già a 11 anni), e l’81% non
conosce il fenomeno del sextorsion ( mentre il 41% dei figli teme di essere
contattato da estranei e di ricevere richieste sessuali).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3FTdQN5Vkh40wZmjTh8E30cd8Lk0ycpuH0aRCj_Z2qC9Jr_J_Xo6I5sRxZzHAHvUOMqXKXZhl94zbnamwqISzbfyAc9qY9QMOuWxvNyHjRwUrDTxv5sjv4qfJOxoxB0F9p4e0u74hVWY/s1600/cyberbullismo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3FTdQN5Vkh40wZmjTh8E30cd8Lk0ycpuH0aRCj_Z2qC9Jr_J_Xo6I5sRxZzHAHvUOMqXKXZhl94zbnamwqISzbfyAc9qY9QMOuWxvNyHjRwUrDTxv5sjv4qfJOxoxB0F9p4e0u74hVWY/s400/cyberbullismo.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Rischi sottovalutati<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Una
delle ragioni della difficoltà da parte delle famiglie e insegnanti a
esercitare il proprio ruolo educativo, è creata da quella tumultuosa corrente
di cambiamento della quotidianità e che noi riassumiamo nella parola Rete, lì
dove non si tiene in minimo conto dei rischi che corrono gli utenti più piccoli
e fragili.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Il
cyberbullismo, rispetto al bullismo fisico o verbale diretto, ha come
aggravanti la pervasività, la persistenza, l’anonimato, l’assoluta assenza di
contatto e quindi di empatia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">C’è
un momento preciso in cui si dilata la distanza tra genitori e figli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">“La
presenza dei genitori”, sostiene Ernesto Caffo ( fondatore di Telefono
Azzurro),”si ferma quasi sempre con la fine della quinta elementare. Alle medie
i ragazzi che hanno fragilità s’incontrano con un gruppo di insegnanti e
coetanei non preparati alle conseguenze delle conquiste, tramite la Rete, di
conoscenze caotiche, prive di coordinamento.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Da
una parte c’è un uso malsano delle tecnologie e delle immagini, dall’altra una
profonda incapacità di controllare le proprie emozioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">I
ragazzi sono inadeguati ad affrontare le sfide perché non hanno più alle spalle
la sicurezza della famiglia e della comunità. I genitori sono vicini soltanto
fisicamente: anche per questo, le vittime di bullismo chiedono spesso aiuto ai
loro coetanei”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">E
si tenga presente che già prima dei 13 anni, la vita dei figli è nei social media
( il 73% usa WhatsApp, il 44% Facebook e il 35% Instagram).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">“
La Rete non nasce per loro ma, per sfruttarli”, prosegue Caffo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Sull’importanza
della soglia tra elementari e medie, insiste Rosalba Ceravolo, ricercatrice e
psicologa dell’età evolutiva presso Sos il Telefono Azzurro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">“
In questo passaggio delicato cambiano i compiti evolutivi di insegnanti e
adulti. Quanto avveniva normalmente
verso i 13, 14 anni, cioè lo spostamento dalle relazioni famigliari a quelle
con i propri pari di età, oggi avviene già in prima media. Questa transizione
riguarda ragazzi ancora molto piccoli, ma che, grazie alla Rete, dispongono di
un bagaglio di esperienze diverse e ricche e che creano non poche difficoltà a
genitori e insegnanti a mantenere il ruolo di educatori”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Post estratto dall’articolo
di Michele Neri pubblicato dalla rivista Sette del Corriere della Sera del 3
marzo 2017<o:p></o:p></span></b></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-79485086786724945392017-02-13T18:41:00.001+01:002017-02-13T18:42:50.789+01:00La faida oggi<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La
parola “faida”(in tedesco fehida o fehde) ha origini antichissime da ricercare
nel diritto delle popolazioni germaniche che abitavano il Nord e l’Est Europa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Si
intendeva la possibilità, per un privato, di ottenere soddisfazione per la lesione
di un proprio diritto ricorrendo all’uso della forza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il
termine “faida” è oggi comunemente e tristemente conosciuto a causa dei fatti
di cronaca legati agli scontri tra gruppi criminali organizzati: guerre tra
cosche mafiose, camorriste o ‘ndranghetiste per il controllo delle attività
criminali in un determinato territorio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJHQVCAHeEOkADKVMj0lJbwVF-ufjkKryoKIYGDggcJyzOt8T7d83KuM_qZIqTLDQkhq5NqB0fz9ulFZh6nP_ZJw_uRdgGsPM9EnCRjLgu3AjVHkq50ARmP4H6rZo8he91JKKnaqvA7zU/s1600/pistola.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJHQVCAHeEOkADKVMj0lJbwVF-ufjkKryoKIYGDggcJyzOt8T7d83KuM_qZIqTLDQkhq5NqB0fz9ulFZh6nP_ZJw_uRdgGsPM9EnCRjLgu3AjVHkq50ARmP4H6rZo8he91JKKnaqvA7zU/s400/pistola.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Le
principali attività sono estorsione, spaccio di droga, sfruttamento della
prostituzione e contrabbando. Fatti di sangue che spesso per anni riempiono le
cronache dei giornali e che troppe volte coinvolgono vittime innocenti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">A
partire dagli inizi degli anni ottanta sono state frequenti le faide tra clan
della camorra come lo scontro tra la “Nuova camorra organizzata di Cutolo” e la
“Nuova famiglia degli Alfieri-Bardellino-Nuvoletta”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Post di
Giulia della classe 1 A.<o:p></o:p></span></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-43857525479913394992017-02-09T19:25:00.003+01:002017-02-09T19:25:47.010+01:00"Un giovane su10 approva gli insulti online". La scuola contro i cyberbulli<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgifgFv6kduvlXumuDGjFdyN1RyppW7wzdpXnSC2b7zUropErUHeB8T_GLHiBQuuOs_wZuZu74PVMvsfvq8S_FQEI0BrxKckQiyDpOID9FVSQmAh5cEvicBTo9HuDu8nN3uRs2Id_sGH9Q/s1600/un+nodo+blu.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgifgFv6kduvlXumuDGjFdyN1RyppW7wzdpXnSC2b7zUropErUHeB8T_GLHiBQuuOs_wZuZu74PVMvsfvq8S_FQEI0BrxKckQiyDpOID9FVSQmAh5cEvicBTo9HuDu8nN3uRs2Id_sGH9Q/s400/un+nodo+blu.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">“Be
the change: unite for a better internet”: è lo slogan del Safer Internet Day
2017, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla
Commissione Europea che, giunta alla sua XIV edizione, si celebra quest’anno il 7 febbraio, in
contemporanea in oltre 100 nazioni di tutto ilo mondo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Obiettivo
dell’evento: far riflettere le ragazze e i ragazzi non solo sull’uso
consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuna e
ciascuno nella realizzazione di internet come luogo positivo e sicuro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">In
concomitanza con il Safer Internet Day, quest’anno, si terrà la prima Giornata
nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola dal titolo “Un nodo
blu-le scuole unite contro il bullismo”. Le studentesse e gli studenti, gli
istituti scolastici e i partner che aderiscono all’iniziativa condivideranno e
rilanceranno attraverso i loro canali di comunicazione il “nodo blu”, simbolo
della lotta nazionale delle scuole italiane contro il bullismo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Indagine<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">In
un’indagine sull’hate speech affidata da Generazioni Connesse a Scuola.ne e all’Università
degli Studi di Firenze sui ragazzi tra i 14 e i 18 anni, emerge che il 40%
degli intervistati dichiara di trascorrere on line più di 5 ore al giorno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">WhatsApp
si conferma il gigante degli scambi social tra gli adolescenti (80,7%), seguito
da Facebook (76,8%) e Instagram (62,1%).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Per
quanto riguarda il controllo della veridicità delle notizie on line, il 14%
degli intervistati dichiara di non controllare mai se una notizia sia vera o
falsa, un comportamento- mette in evidenza la ricerca-che rende i ragazzi “facilmente
preda di titoli sensazionalistici e bufale che possono fomentare reazioni poco ragionate
e forse guidate da sentimenti di rabbia e di odio”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Altro
dato da evidenziare è l’11% di ragazze e ragazzi che dichiara di approvare
insulti rivolti a personaggi famosi in virtù di una generica “libertà di
esprimere ciò che pensa”. Tant’è vero che al 13% degli intervistati è capitato
di insultare un personaggio famoso on line. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Frequenti
pure i commenti pesanti rivolti ai coetanei, dove si conferma l’effetto di
disibinizione dello “schermo”: gli studenti finiscono per lasciarsi andare,
protetti dal filtro del telefonino, e si comportano in maniera molto più
disinibita rispetto a quello che farebbero se fossero di fronte all’altra
persona.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Valentina Santarpia<o:p></o:p></span></b></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Dal Corriere della Sera del 4 febbraio
2017<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-26219690726537103152016-10-15T18:21:00.002+02:002016-10-15T18:21:36.239+02:00Smartphone e l'ossessione notturna.I ragazzi si svegliano per controllarlo<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Un
adolescente su due controlla ossessivamente il cellulare anche di notte. E uno
su 10 lo fa almeno 10 volte per notte: è quanto emerge dalla ricerca condotta
su quasi tremila ragazzi tra gli 11 e 18 anni, da Digital Awareness UK,
segnalata dalla Bbc.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">TUTTI
CONTROLLANO I SOCIAL Succede in Inghilterra secondo il campione di ragazzi
intervistati ma il fenomeno è diffuso anche in Italia. Cosa fa dunque il 45 per
cento degli intervistati che guarda il cellulare a letto? Quasi tutti (94%) lo
fanno per controllare i social media, uno su dieci dichiara di sentirsi
stressato per perdersi qualche notifica se non controlla prima di dormire. Tre
su quattro usano il cellulare di notte per ascoltare musica, e il 57% per
guardare film. Un terzo dei giovani intervistati racconta che i loro genitori
non siano a conoscenza di questo loro uso notturno del cellulare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">L’
ALLARME DEI PRESIDI Tutto ciò ha un impatto sulla salute e il rendimento
scolastico, dato che i ragazzi arrivano a scuola già stanchi e faticano a
concentrarsi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Il
68% dei ragazzi infatti dice che il controllo notturno dei cellulari influisce
sul loro rendimento, un quarto si sente stanco durante il giorno. Serve quindi,
raccomanda l’organizzazione, un”digital detox”, cioè una disintossicazione
digitale, mettendo il cellulare via e lontano alla camera da letto già un’ora e
mezzo prima che faccia buio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Esistono
inoltre delle app che mostrano quanto tempo si trascorre al cellulare, che
consentono anche di restringerne l’uso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJg8LsNrosn17NbFTuQ7cbKJfXJH79e4JmK9gLmBBw3LFbLDOHH0-hj79QTmSXa2U8WT-bE1HHSeCsWF4vy8aRCYVmwTqWn7bcHXXVVrrj9LD-APc3eAQSDPxmar7I_8X0GSRUee6lOqA/s1600/smartphone.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJg8LsNrosn17NbFTuQ7cbKJfXJH79e4JmK9gLmBBw3LFbLDOHH0-hj79QTmSXa2U8WT-bE1HHSeCsWF4vy8aRCYVmwTqWn7bcHXXVVrrj9LD-APc3eAQSDPxmar7I_8X0GSRUee6lOqA/s400/smartphone.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Articolo tratto dal Corriere della
Sera del 7 ottobre 2016 firmato Redazione Scuola.<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-2172146414211769562016-10-05T18:59:00.000+02:002016-10-05T18:59:09.632+02:00Cari ragazzi, sfiorate il tablet ma mettetevi a studiare<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Un
gioco attraente, che si apre a mille combinazioni, suscita sorprese, stimola la
curiosità e la ricerca, è ricco di elementi e svolgimenti, colmo di immagini
che si possono catturare, conservare, inviare, ma permette anche di avviare
gare e competizioni; è divertente, ottiene una partecipazione emotiva perché regala
soddisfazioni, e insieme sviluppa capacità e abilità mentali e operative.
Ebbene questo gioco è nelle mani di tantissimi, oserei dire di tutti i ragazzi
e gli adolescenti di oggi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Una
volta che è a portata di mano, comodissimo, per avviare il gioco basta sfiorare
la superficie vitrea che lo copre: si chiama smartphone o tablet.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Ecco:
a questi ragazzi, così gratificati, provate a ricordare di mettersi a studiare!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Articolo di Cesare Viviani pubblicato
sul settimanale “Sette” del Corriere della Sera del 2 ottobre 2016.<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-55209185076377591302016-09-25T18:20:00.000+02:002016-09-25T18:20:16.970+02:00Il bullo attacca perché ha paura di se stesso<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Gli adolescenti
aggressivi in realtà proiettano sulle vittime un conflitto interiore con parti
della propria personalità. Il web amplifica questa dinamica. La soluzione?
L’attenzione. E lavorare sulla socialità.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Il
bullismo è sempre esistito ma la causa che lo ha ulteriormente diffuso e potenziato
va attribuita a Internet. La possibilità di nascondersi dietro un’identità
fittizia costituisce un formidabile incentivo a esprimere impunemente le
pulsioni erotiche e aggressive, dove la comunicazione è virtuale ma le
conseguenze sono reali.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Come
ogni leader, anche se negativo, il bullo interpreta le esigenze di gruppo e
cerca di realizzare desideri che i seguaci, da soli, non riuscirebbero neppure
a immaginare. Dietro comportamenti sprezzanti ed esibizioni di potenza rivela
però un conflitto interiore con parti di sé che, non riuscendo a integrare,
proietta sulle vittime: i coetanei affetti da inestetismi, i gay, gli
handicappati, gli immigrati o il primo della classe, il famoso “secchione”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">I
testimoni diretti o indiretti delle sue bravate, benché consapevoli di essere
complici di un atto immorale e talora penalmente perseguibile, evitano di
denunciare o testimoniare perché si identificano con lui. <b>In ogni caso, dobbiamo considerare le condotte trasgressive dei ragazzi
come richieste di aiuto.<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Da
parte sua la vittima, anche se innocente si vergogna, si colpevolizza e,
temendo di suscitare uno scandalo, preferisce mantenere il segreto. Ma accade
che il bullo sia una bulla e che, attraverso l’esclusione e la maldicenza,
diretta o virtuale, riduca la perseguitata alla disperazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Il
bullismo femminile, più sottovalutato e meno frequente di quello maschile,
rimane spesso segreto anche se, psicologicamente, può risultare più devastante.
Per aiutare le vittime occorre saper cogliere i segnali di malessere, anche
indiretti: se improvvisamente cala il rendimento scolastico, considerano un
incubo che rischia di cronicizzarsi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Il
cattivo uso della comunicazione rivela spesso gravi carenze nelle relazioni
fondamentali. Di conseguenza, richiamare i ragazzi fuori dalle pareti
domestiche, favorire le amicizie, offrire forme di partecipazione e d’impegno,
è il modo migliore per contrastare la dominazione delle tecnologie.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Resta
comunque il sospetto che, se avessimo potuto individuare precocemente il male
di vivere che li opprime e intervenire efficacemente, avremmo potuto evitare
molte sofferenze. L’attenzione è il contributo migliore che possiamo offrire
all’evoluzione dei ragazzi, aiutandoli a far buon uso della loro aggressività.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Articolo di Silvia
Vigetti Finzi da “La Lettura” del Corriere della Sera del 25 settembre 2016<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-74847229903820598542016-09-15T21:09:00.001+02:002016-09-15T21:09:41.763+02:00L'agente:"I genitori guardino nei cellulari dei ragazzi"<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Lisa
Di Bernardino è una poliziotta, vicequestore aggiunto della polizia postale di
Milano .Nelle sue giornate di lavoro ci sono storie di pedofilia, di
cyberbullismo sessuale, sexting. Spesso sono storie di minori.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">“E’
così. E’ chiaro che davanti ai rischi di Internet i minori sono più
vulnerabili”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Cosa possono fare i genitori per
scongiurare quei rischi?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">“Costruire
un legame di fiducia e rispetto con i figli, tanto per cominciare. Però ci sono
anche dei ruoli e fra i ruoli di un genitore c’è quello di tutelare i figli,
anche da fatti penalmente rilevanti. Questo può voler dire entrare nella sua
sfera privata”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Cioè controllarla?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">“Sì,
ma non diamo a questo controllo accezione negativa. Parliamo di tutela e
prevenzione, invece. Io voglio sapere se mio figlio scambia materiale che non
dovrebbe attraverso il suo cellulare, voglio vedere i contatti della sua
rubrica…”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">E la privacy?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">“Anche
mio figlio, che è un adolescente, mi ha detto: mamma tu non rispetti la mia
privacy. Gli ho risposto che non siamo alla pari e che io ho il dovere di
controllare quello che lui fa. Chiedete a un genitore dov’è il telefonino de
figlio quando va a dormire. Nessuno si preoccupa di prenderlo, lo credono al
sicuro nella sua cameretta e magari lui sta mandando messaggi, foto, sta
parlando con il mondo o sta vivendo un pericolo”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Perché i ragazzini si scambiano video
dai contenuti sessuali?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">“Perché
non c’è più il senso del pudore, anzi spesso c’è una gara a mostrarsi ma il
fatto è che non si torna indietro. La nostra sfida come Polizia postale è
riuscire ad entrare nelle teste di questi ragazzi prima che facciano clic, dare
loro strumenti per fargli dire: mi devo fermare, questo non si cancella più
dalla rete.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Quando
la prudenza diventerà un automatismo culturale il gioco sarà fatto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana",sans-serif;">Articolo di Giusy Fasano pubblicato
sul Corriere della Sera del 15 settembre
2016<o:p></o:p></span></b></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-15274502225860341462016-05-28T17:32:00.002+02:002016-05-28T17:32:38.861+02:00La Costituzione della Repubblica Italiana<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Mercoledì
18 maggio, in aula magna, si è tenuto un incontro con la dottoressa Valeria
Cigliola, Magistrato del Tribunale di Pesaro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Per
prima cosa Valeria ci ha chiesto cosa rappresentava per noi un Magistrato e noi
abbiamo risposto che un Magistrato è colui che giudica e fa rispettare le
leggi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Ci
ha poi spiegato che cosa era successo a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Giovanni
e Paolo erano due Magistrati che vennero uccisi
dalla mafia nel 1992.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Valeria
ci ha spiegato che se noi ragazzi minori di 14 anni compiamo atti “come un
reato” vengono chiamati i nostri genitori. Se abbiamo più di 14 anni possiamo
giudicati dal Tribunale dei Minori.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Valeria
ci ha poi spiegato e letto alcuni articoli della Costituzione. La Costituzione
della Repubblica Italiana è la Legge fondamentale,ovvero il vertice nella
gerarchia delle fonti di diritto dello Stato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">La
Costituzione si basa su poche norme,12 articoli basilari,da cui derivano le
Leggi che presentano sempre diritti e doveri. La nostra Costituzione è basata
sul lavoro come dice l’articolo 4:”La Repubblica riconosce a tutti i cittadini
il diritto a l lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo
diritto.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Ogni
cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria
scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o
spirituale della società, quindi ogni persona ha il dovere di svolgere un
lavoro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Infine
Valeria ci ha chiesto cosa sono e a cosa
servono le regole.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Le regole servono per
stare bene con gli altri e per vivere in un mondo migliore.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkP9w4mkFJWSgf1_f6VMCCYNJ6qN-X8TeEFWz00wczuNlOQ5Lp-W38HxK0rbrUsnOW02QuQfMj1GFfWtwPL3a_aILhmPQvWNoqle1ozXB4rjkVzVXPtCAHrYx-34Xnj2rdbdTd05lIbg0/s1600/Falcone.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkP9w4mkFJWSgf1_f6VMCCYNJ6qN-X8TeEFWz00wczuNlOQ5Lp-W38HxK0rbrUsnOW02QuQfMj1GFfWtwPL3a_aILhmPQvWNoqle1ozXB4rjkVzVXPtCAHrYx-34Xnj2rdbdTd05lIbg0/s400/Falcone.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></b></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Post di Ludovica della
classe 3 A<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-55098400236140548772016-05-28T17:28:00.000+02:002016-05-28T17:28:01.695+02:00Incontro con un Magistrato<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Il
18 maggio è venuta a trovarci la dottoressa Valeria Cigliola che è un Magistrato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">L’argomento
trattato era l’educazione alla legalità. Il Magistrato ci ha mostrato
l’immagine che c’è davanti al tribunale di Pesaro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Ci
ha detto che è una foto importante perché fa vedere due persone veramente
amiche e nella vita i veri amici sono pochi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Il
compito del magistrato è giudicare e fino a quando noi ragazzi non superiamo i
14 anni vengono “giudicati” i nostri genitori.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Diventati
maggiorenni si può anche finire in carcere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Per
i minorenni esiste il Tribunale dei Minori che non ha solo il compito di
condannare ma soprattutto di aiutare i ragazzi che hanno compiuto atti
delittuosi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">La
Costituzione della Repubblica Italiana è la Legge più importante nella quale
sono scritti i diritti e i doveri. I primi dodici articoli sono fondamentali.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">L’articolo
4 “dice “ che lavorare è un diritto. L’Italia è una Repubblica democratica
basata sul lavoro. Ogni cittadino ha il dovere di contribuire, secondo le sue
capacità e le sue preferenze, al miglioramento dello stato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Venire
a scuola è un diritto e noi abbiamo il dovere di studiare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Le
leggi servono per vivere bene insieme agli altri.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Post di Francesco della classe 1A<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-42004339142885730362016-04-28T23:26:00.000+02:002016-04-28T23:26:03.420+02:00Ciao. Io non vi conosco...<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Ciao. Io non vi conosco e voi non sapete chi sono io. Partiamo subito dal presupposto
che io non uccido,non mi drogo e men che meno spaccio droga, armi o vendo
persone. Questa lettera la scrivo per farvi capire a che punto siete arrivati.
Siete criminali senza scrupoli, pensate di non aver niente da perdere ma tutto
da guadagnare, siete impavidi, vi credete immortali perché ormai siete in tutto
il mondo e perfino la polizia ha paura di voi… Voi uccidete…soprattutto persone
che, come dite voi,”hanno visto troppo” vi arricchite alle spalle della povera
gente, a cui fate pagare i famosi “pizzi” che ogni volta sono più alti e se non
vi pagano voi sparate, sparate senza esitare…Vi chiedono un prestito e ve lo
fate restituire con interessi stratosferici….Prendete poveri bambini dalla
strada e fate loro dei “lavoretti” e li iniziate alla malavita, derubando il
loro futuro…Tirate su cocaina dalla mattina alla sera, entrate e uscite di
galera, rapite ragazzini e li costringete con la violenza a prostituirsi e poi
i soldi ve li prendete tutti voi. Vendete droga a ragazzi che hanno meno di 14
anni…Girate sempre armati di pistole e
coltelli. Io avrei una sola domanda da farvi:perché? Per i soldi? Per il
potere? Per l’onore? Per le soddisfazioni? Per obbedire ai vostri boss? Quante persone
avete ucciso? Non vi vergognate mai? Pensate mai a questo? Pensate a quelli a
cui avete tolto la vita? Alle persone che non potranno mai più giocare con i loro
figli? Che non vedranno mai i nipotini?
La vita è una sola e non va sprecata.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhI7Il-wG2ED604OX24g_tff8BXe7szZE46E5hPHsO4SU9DurTXUlPNeJ-rqb4Zu1N5s4pyp7eLxgxBRc7CWAdOtEtSOpebQWVirMV6UKJ70g0_aCt1loeDWMdDdxDG-yzAwRfgPuhjg0/s1600/legalit%25C3%25A0+scula.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="271" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhI7Il-wG2ED604OX24g_tff8BXe7szZE46E5hPHsO4SU9DurTXUlPNeJ-rqb4Zu1N5s4pyp7eLxgxBRc7CWAdOtEtSOpebQWVirMV6UKJ70g0_aCt1loeDWMdDdxDG-yzAwRfgPuhjg0/s320/legalit%25C3%25A0+scula.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Post di Giulio della
classe 3A<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-90232670176740902802016-04-28T17:09:00.001+02:002016-04-28T17:09:30.426+02:00Traffico di minori<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Il
mondo non è perfetto, gli uomini non sono perfetti e alcune volte commettono
errori davvero gravissimi. Per me non ha senso far lavorare un bambino, non lo
trovo normale; i bambini devono andare a scuola,imparare cose nuove, giocare,
istruirsi, avere degli amici. Purtroppo nei paesi più poveri questo non succede
e i bambini sono costretti a lavorare, a spezzarsi la schiena in due per pochi
spiccioli. Questi bambini dovrebbero avere gli stessi diritti degli altri. Alcune
bambine sono persino costrette a prostituirsi in cambio di soldi e gli uomini
che ci vanno si dovrebbero vergognare… Il traffico di minori è un reato
gravissimo ed è un fenomeno in continua espansione. Io mi ritengo molto
fortunato perché ho una casa, una famiglia, vado a scuola, ho degli amici, ho
da mangiare e da bere, insomma ho tutto e soprattutto ho dei diritti. Se ci
penso sto male per quei bambini e penso ancora a quanto sono fortunato. Pensavo
che il mondo fosse diverso, ma non è così, è pieno di cattiveria ed egoismo e
si dovrebbe combattere più seriamente contro queste ingiustizie.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTon5BrFmzjPqaj0n7MfnZXx1lZDxWdMcg0-qot1xOw8eoJCa2UYVJcPOuRxZEzZvbceimQ3bXC0zIMN65KiXvNXm6lD3Ma2p0-E9aRs4k1xT1aYcNy_WfmAKxZ1vQd5VN7Nt5Sm4NcOU/s1600/traffico+minori.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTon5BrFmzjPqaj0n7MfnZXx1lZDxWdMcg0-qot1xOw8eoJCa2UYVJcPOuRxZEzZvbceimQ3bXC0zIMN65KiXvNXm6lD3Ma2p0-E9aRs4k1xT1aYcNy_WfmAKxZ1vQd5VN7Nt5Sm4NcOU/s400/traffico+minori.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Post di Emanuele della classe 3 A<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-33438285894757981512016-04-28T16:41:00.004+02:002016-04-28T16:41:46.114+02:00I diritti dei bambini<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">I
diritti dei bambini sono violati in molti paesi del mondo, infatti bambini e
ragazzi sono costretti a lavorare e spesso muoiono per l’eccessivo sforzo e le
varie attività che il loro corpo non riesce a sopportare. I bambini vengono
spesso usati per commettere crimini, come vendere droga o compiere furti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">A
volte, vengono usati come soldati, obbligati ad andare in guerra, storditi con
droghe e per questo vengono fatti rapimenti di massa oppure vengono minacciati
e picchiati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">E’
anche molto grave il fenomeno della schiavitù. Molti minori vengono rapiti,
venduti dalle famiglie perché non hanno i soldi e destinati alla prostituzione
e alle adozioni illegali. Questo fenomeno è diffuso in Cina, Argentina,
Sudafrica, Olanda, Germania e Italia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Il
lavoro minorile coinvolge sia i bambini che le bambine e attualmente i minori
che lavorano sono 250 milioni. Ai bambini è negato il diritto di andare a
scuola, giocare con gli amici, avere l’affetto dei genitori e sono costretti a
lavorare molte ore al giorno a contatto con materiali pericolosi, rendendoli
vittime di incidenti anche mortali. Sono usati per lavorare in fabbriche
clandestine per produrre tappeti, palloni e tante altre cose senza ricevere
niente, neanche la libertà perché se non svolgono il lavoro previsto vengono
puniti e picchiati… Secondo me, lo sfruttamento minorile è una vera indecenza
perché far lavorare o, per meglio dire, sfruttare i bambini, rovina la loro
vita, fa perdere loro la speranza, la speranza di poter vivere una vita felice,
fatta di giochi, scuola e di amore da parte della famiglia, fa perdere loro la
speranza di una vita vera.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUVsxRmSKpJYDakE_hWCNRHJZfCciTy3_5ANF_BxxpDw8PfG_5ZQMG2cY-KaC9V6Fq2NP5u6z-nvO6FjKbkSmiaRKeK-lpu9uaP7-WNHTmgPAy3bCPUVkUaA_nqevjJMjlmXU307tAlKU/s1600/diritti+bambini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="350" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUVsxRmSKpJYDakE_hWCNRHJZfCciTy3_5ANF_BxxpDw8PfG_5ZQMG2cY-KaC9V6Fq2NP5u6z-nvO6FjKbkSmiaRKeK-lpu9uaP7-WNHTmgPAy3bCPUVkUaA_nqevjJMjlmXU307tAlKU/s400/diritti+bambini.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Post di Ludovica della classe 3 A<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-9782153800763258772016-04-27T09:53:00.000+02:002016-04-27T09:53:15.339+02:00Bambini sempre più digitali ma attenti alla solitudine<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Benvenuti
nell’era"digitale”, quella scandita da “io sono connesso, quindi esisto”,
diventato ormai una priorità, un bisogno assoluto di una società innervata dai
più disparati marchingegni tecnologici che rischiano di confinarci tutti in un
recinto, un’agorà virtuale dove le persone comunicano molto, ma dialogano poco
rischiando così di non comprendersi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Amo
la scienza, il progresso e l’innovazione tecnologica ma temo che un loro abuso
possa trasformarci in un “dettaglio”, un banale dispositivo, per dare il via a
una nostra progressiva disumanizzazione. Il cervello, così sollecitato,
apprende e si adegua assumendo via via una nuova configurazione, assetto per
diventare più digitale che può: rapido, efficiente, con circuiti neurali
ultraveloci e sempre pronto a dare risposte, ma con meno empatia e tempi di
riflessione. E’ questa la nuova ideologia che, inarrestabile, avanza e riguarda
soprattutto i più giovani provvisti ormai di un “cervello digitale”, quello a
trazione anteriore che rischia di non cogliere il nesso, la relazione
causa-effetto dei loro gesti, azioni e conseguenze.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Se
un mostro sacro come Steve Jobs, uno dei creatori, protagonisti indiscussi di
questa rivoluzione tecnologica si spinse a proibire ai suoi figli l’uso di
questi infernali strumenti nelle mura domestiche, c’è da riflettere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Trovo
indecente, inquietante vedere bambini spesso pienamente equipaggiati, in
possesso di articoli tecnologici, già pronti e allevati a scalare l’intera
filiera digitale pur di farli sentire omologati e connessi. A questa età il
loro cervello è particolarmente sensibile e vulnerabile agli stimoli e alle
sollecitazioni esterne di qualsiasi natura, perché impegnato nel compiere
importanti tappe, passaggi evolutivi, per giungere poi a quello che sarà il
cervello definitivo, provvisto di quell’equilibrio fondamentale tra il pensare
e l’agire.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Può
far comodo, a volte, disporre di una “badante digitale” che garantisce una
identità artificiale, metallica, ma poi il prezzo che si rischia di pagare è
quello di favorire la comparsa di disturbi, comportamenti bizzarri e una
inspiegabile solitudine. E quando si è soli e soprattutto piccoli, il pericolo
di cadere in qualche trappola o tentazione è sempre in agguato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Articolo di Rosario
Sorrentino pubblicato sul Corriere della Sera del 20 aprile 2016<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-73827745902672115202016-04-16T13:06:00.001+02:002016-04-16T13:06:28.996+02:00Droga a scuola. L'età che si abbassa.<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">“La
droga a scuola è la nuova piazza della droga: un ragazzo su tre sotto i 15 anni
ha provato una sostanza stupefacente. E’ una vera emergenza che va affrontata,
con controlli ed educazione”. Il sottosegretario del ministero dell’Istruzione Gabriele Toccafondi lo dice chiaramente:”La
droga a scuola c’è, inutile negarlo”. E il caso del liceo Virgilio di Roma con
i carabinieri in cortile a ricreazione
per arrestare uno studente spacciatore “purtroppo non è l’unico, anzi conferma
un’emergenza che c’è da tempo in tutte le scuole d’Italia”. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Appena
un mese fa durante un controllo al liceo Bassi di Bologna, i carabinieri hanno
trovato 2 grammi di hashish in un bagno. Anche lì, come al Virgilio di Roma,
gli studenti non hanno gradito e protestato. E proprio ieri a Tesero, Val di
Fiemme (Trento), un 18enne è stato arrestato per aver spacciato droga ad un
compagno di scuola minorenne. Il ragazzo è accusato di vendita di stupefacenti
anche in altre scuole. “A sentire tutte le proteste di studenti e genitori-dice
il sottosegretario Toccafondi- sembra che il problema siano i poliziotti e i
cani antidroga a scuola, ma è sbagliato demonizzare i controlli e le persone in
divisa quando nelle scuole non girano più solo droghe leggere ma pasticche,
anfetamine e cresce il consumo di sostanze sconosciute”. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Ma
comunque la cannabis resta la “preferita”: ne fa uso abituale il 26% degli
studenti. Nelle scuole della provincia di Firenze, racconta Toccafondi, da un
anno è partito un progetto sperimentale che prevede controlli da parte delle
forze dell’ordine insieme con incontri di educazione per i ragazzi: “Arrivano
medici,esperti dei centri Sert ma anche ex tossicodipendenti:testimonianze
dall’alto ma anche da pari a pari”. Un esperimento locale “che potrebbe essere
esteso a tutte le scuole d’Italia”, dice Toccafondi. “Di droga si deve parlare
a scuola, i ragazzi vogliono sapere, ma noi-sottolinea la preside del Virgilio
Irene Baldriga- abbiamo bisogno di aiuto, non può essere solo una questione del
Virgilio”. E ieri mattina molti presidi e prof e genitori hanno partecipato al
“caffè solidale “ davanti alla scuola in appoggio alla dirigente:” Mi ha fatto
piacere, la mia è solo una battaglia per la legalità”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Articolo di Claudia
Voltattorni dal Corriere della Sera del 6 aprile 2016<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-55031291401447788192016-04-09T17:34:00.002+02:002016-04-09T17:34:49.703+02:00Il Trenoverde di Legambiente<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Lunedì
14 marzo ci siamo recati alla stazione di Pesaro per visitare la mostra
allestita nel Trenoverde 2016. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le
persone a non danneggiare l’ambiente. Gli ambienti sono tutti i luoghi che noi
occupiamo: la nostra casa, i parchi e gli spazi pubblici in generale. Bisogna
rispettare l’ambiente perché è il posto in cui viviamo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Tutti
i comportamenti dell’uomo hanno un impatto sull’ambiente, per esempio l’effetto
serra. Attorno al nostro pianeta ci sono dei gas, i gas “serra” che lo
avvolgono come un” imballaggio”. Questi gas fanno in modo che alcuni raggi, una
volta entrati nell’atmosfera restino intrappolati; ed è proprio questo che ha
reso il clima sulla Terra favorevole alla vita e ha permesso lo sviluppo
dell’uomo. Quando questi ha cominciato a produrre quantità enormi di anidride
carbonica, questa ha “ispessito” l’atmosfera facendo aumentare l’effetto
“serra”con conseguente surriscaldamento globale e mutamenti climatici.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">L’anidride
carbonica viene prodotta bruciando combustibili fossili. Il 70% dell’energia
che usiamo deriva direttamente o indirettamente dal petrolio, dal carbone e dal
gas naturale. Solo il 30% da fonti rinnovabili come il solare, l’eolico, la
biomassa, la geotermia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Bisognerebbe
riciclare di più per aumentare la produzione di anidride carbonica. Nel treno
verde il pavimento era formato da pneumatici delle auto che possono essere
usati anche per fare dossi artificiali, piste ciclabili, parchi giochi…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">C’è
un tessuto il “pile” che è prodotto partendo dalla bottiglie dell’acqua
minerale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">I
mezzi di trasporto più sostenibili,che non danneggiano gravemente l’ambiente,sono
la bicicletta e il treno. L’autobus è più sostenibile dell’automobile che
spesso trasporta una sola persona.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">La
mostra allestita nel treno verde dimostra la validità dello slogan
dell’associazione Legambiente: “Pensare globalmente ed agire localmente”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCGyS4joM_VS2EbdCdchLboxQZ0TguHXV3WMxyLBpFYXQYVI51fvBZqbHVOlZPe6ovG-RAOz5daIbbeOPTPGIdpGyhWXYd6YPUn5wxSPDDqDdQKdjYJQ53Z0l5rHZJOfjrbJ4-fA7hfgk/s1600/Treno+verde.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCGyS4joM_VS2EbdCdchLboxQZ0TguHXV3WMxyLBpFYXQYVI51fvBZqbHVOlZPe6ovG-RAOz5daIbbeOPTPGIdpGyhWXYd6YPUn5wxSPDDqDdQKdjYJQ53Z0l5rHZJOfjrbJ4-fA7hfgk/s400/Treno+verde.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Post di
Lucia della classe 2 A<o:p></o:p></span></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-6071631550249602512016-03-30T19:18:00.001+02:002016-03-30T19:18:40.234+02:00Incontro con la Comunità Terapeutica "Tingolo libera tutti"<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Anche
quest’anno abbiamo incontrato alcune ragazze della Comunità Terapeutica
Educativa Femminile “Tingolo per tutti” facente parte della Cooperativa sociale
“L’imprevisto” di Pesaro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Sono
intervenute tre ragazze (Diana,Federica e Serena) accompagnate dal dott. Silvio
Cattarina e dal prof. Paolo Benetti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Riportiamo
i commenti più significativi degli alunni delle classi 3 A ,3C e 3D.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">La
droga può causare dipendenza cioè bisogno di farne uso anche avendo la
consapevolezza che fa male, che causa problemi fisici e psicologici. Per
ragazzi e ragazze è molto semplice iniziare a fare uso di sostanze stupefacenti
quando sono in compagnia: provano per divertimento, sottovalutando la
pericolosità di queste sostanze e poi, senza rendersene conto, diventano
dipendenti. Ascoltando le ragazze della comunità mi sono rattristata molto
perché ho capito che tutte hanno sofferto… hanno sofferto prima, perché si
sentivano sole e incomprese…hanno sofferto dopo, per riuscire a smettere. La
droga non aiuta, distrugge!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><b>Emma
della classe 3A</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Sono
molti i ragazzi che fanno uso di droghe e abusano di alcolici per curiosità,
per divertirsi o per sentirsi migliori. Molti sono quelli che si drogano per
lasciarsi andare, per dimenticare, per smettere di pensare alla sofferenza che
si portano dentro o che vedono attorno a loro. Le sostanze possono far apparire
tutto ciò più semplice, possono sembrare la strada più facile per affrontare i
problemi. Da combattere non c’è solo la droga ma il vuoto che le persone che la
usano si portano dentro!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><b>Pietro
della classe 3A</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">La
frase che mi ha colpito maggiormente è stata:”noi non siamo condannati dai
nostri errori, non prigionieri di noi stessi”. Questa frase mi ha fatto
riflettere e mi ha fatto capire che, anche se il destino ci pone degli ostacoli
o ci prospetta una vita difficile, noi non dobbiamo essere succubi delle
sofferenze e non dobbiamo per forza vivere nell’oscurità. Anche se il nostro
passato non può essere cambiato, non significa che il futuro che ci spetta non
possa essere stravolto in maniera positiva.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><b>Nicole
della classe 3D<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Le
ragazze della Comunità “Tingolo per tutti”, ci hanno raccontato le loro storie,
le loro esperienze, accomunate da una sofferenza profonda, dall’allontanamento
dalle persone che le amavano, dal senso di solitudine e ribellione alle regole.
Le droghe e l’alcool annebbiano la mente e isolano dal mondo che ci circonda</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><b>Alessio
della classe 3A<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Questo
incontro è stato, in parte, strano: non mi era mai capitato di sentir
raccontare esperienze così forti direttamente da chi le ha vissute. Ho ammirato
il coraggio delle ragazze, di parlare, di esprimersi davanti a tutti noi, non
so se io sarei riuscita al loro posto. Vedendole, non penso che si siano
rovinate la vita e non mi sento di discriminarle per il loro passato. Sono
riuscite ad uscirne, tutti possono sbagliare, nessuno è perfetto, ma loro sono
state forti, sono uscite grazie anche alla Comunità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><b>Diana
della classe 3C</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">A
volte ci si sente sfortunati, non apprezzati. Parlare con amici, genitori o
insegnanti è l’unico modo per risolvere un problema… parlare. Quando si sta da
soli ci si sente persi, tutto sembra insormontabile. La droga può far sentire
leggeri, invincibili, pieni di energia ma è solo un’illusione. La Comunità ha
aiutato queste ragazze a non sentirsi più sole. Certo smettere di drogarsi non
è facile, ci vuole tanto tempo e tanta forza di volontà. Bisogna volerlo col
cuore!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><b>Alice
della classe 3A<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Perché
in questo mondo non è possibile vivere serenamente? Perché ognuno pensa a sé?
Perché le persone cercano qualcosa che le “riempia”, che le faccia sentire
libere da ogni problema, libere di non dover pensare al domani? Siamo in questo
mondo per sbagliare? Per cambiare? Per migliorare? Una cosa è certa: la droga
non è la risposta giusta. Una volta che sei dentro è impossibile uscirne da
soli. Le Comunità spesso rappresentano l’unica possibilità di vedere la luce
dove c’è il buio, perché insegnano alle ragazze e ai ragazzi che ne sono ospiti
ad accettarsi, a sentirsi utili, a parlare, ad amare la vita, a non sentirsi
più soli, a condividere problemi e affrontarli, a crescere, a gestire il
dolore, a fare amicizia, ad aiutarsi. La vita è solo una e bisogna godersela ma
bisogna volersi bene e il bene è una grande responsabilità…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><b>Maria
Priscila della classe 3A</b><o:p></o:p></span></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-40756742873763403522016-03-25T23:13:00.001+01:002016-03-25T23:13:40.137+01:00L'ex baby scommettitore:" Ero schiavo delle slot. Ho svuotato due libretti e venduto l'oro di papà"<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">La
storia di un ragazzo milanese: “Così per sette anni sono stato malato di
azzardo”<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">“Ho cominciato a
giocare d’azzardo a 14 anni. Facevamo la schedina nell’intervallo a scuola.
All’inizio era un passatempo”. E alla fine? “Alla fine avevo svuotato due
libretti di risparmi, mio e quello della mamma”. Migliaia di euro bruciati in
poker e slot machine. “Mi sono fatto anche dei debiti. Quando i soldi sono
finiti, ho venduto l’oro che c’era in casa per continuare a puntare”. Nicola
(nome di fantasia) fa il barista a Milano Oggi ha 21 anni. “Per sei sono stato
malato. Malato di gioco”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Che
cosa ricorda delle prime volte?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">“Ero all’ultimo anno
di scuole medie. Il sabato pomeriggio andavo con i compagni alla Snai a puntare
su serie B e Premier League. Mi giocavo tutta la paghetta”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Il
gioco d’azzardo è proibito ai minori. Come si aggirano i divieti?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">“Entri, punti e
nessuno ti dice nulla. Nelle sale scommesse non c’è alcun controllo. Quella
dove andavo io era dietro la scuola”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Le
è mai stata rifiutata una giocata perché era minorenne?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">“Mai”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Quando
è passato alle slot?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">“E’ successo per
caso. Un giorno ho infilato 5 euro in una macchinetta e ne ho vinti 850. Quella
è stata la mia rovina?”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Perché?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">“Non mi sono più
fermato. Se un giorno vincevo, il seguente mi rigiocavo tutto. Ero ossessionato
dal pensiero di recuperare i soldi persi”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Ma
il banco vinceva sempre.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">“C’erano momenti in
cui pensavo:”Sono un idiota”. Ma dopo un paio d’ore stavo di nuovo puntando.
Una volta ho perso 900 euro in un giorno”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Poi
ha toccato il fondo.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">“ E’ successo quando
ho preso dalla cassaforte la fede di mio padre e l’ho venduta per 100 euro.
Quei soldi mi sono durati meno di dieci minuti alla macchinetta”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">La
famiglia e gli amici erano a conoscenza del suo problema?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">“No, mi vergognavo.
Andavo a puntare da solo. Ne parlai con un amico anche lui scommettitore. Per
aiutarmi mi regalò un salvadanaio, ma non l’ho mai riempito. Un giorno la
mamma me lo tirò dietro perché aveva
scoperto tutto”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Da
quanto tempo non scommette più?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">“Da quattro mesi.
Neanche una schedina. E’ dura ma resisto. La famiglia e lo psicologo mi
aiutano. Ma non posso ancora dire di essere guarito”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Che
cosa direbbe al premier Matteo Renzi?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">“Di farsi un giro in
una sala slot tra ragazzini malati e anziani che si giocano la pensione in un
pomeriggio. Uno Stato serio dovrebbe vietare queste cose. Ormai ad angolo di Milano
c’è una sala slot. Io cambio strada per non passarci davanti”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Cosa
vuole fare da grande?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">“Avrò un bar tutto
mio. Sarà senza slot”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJKbIK7JvaGbzrdC2Thf1QojQIxDVgc0NqhOgL6On9CUAyrR3rZHeQf0oDvHK_02obiNah2IJoP2kebZgBZ5zdjtQYBeIOWfnNOOlYRHYuUIsIqAvBN7cHxwH1UG1Z0I6yuS_GxwwnXdw/s1600/Gioco.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJKbIK7JvaGbzrdC2Thf1QojQIxDVgc0NqhOgL6On9CUAyrR3rZHeQf0oDvHK_02obiNah2IJoP2kebZgBZ5zdjtQYBeIOWfnNOOlYRHYuUIsIqAvBN7cHxwH1UG1Z0I6yuS_GxwwnXdw/s320/Gioco.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12.0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Articolo
di Gabriele Martini pubblicato dal quotidiano La Stampa il 24 marzo 2016<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-86680504907479730242016-03-25T10:19:00.000+01:002016-03-25T10:19:32.948+01:00La paghetta finisce nelle slot machine: duecentomila adolescenti italiani malati<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">La legge non funziona. Aumentano i
giocatori d’azzardo tra i 14 e i 19 anni. Il 7% riferisce di puntare soldi
quattro o cinque volte a settimana.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Otto
e mezza di mattina, tabaccheria nel centro di Torino. Il ragazzino indossa un
cappellino con visiera e scarpe firmate. Avrà 14 anni, al massimo 15. Quando è
il suo turno parla senza esitazioni: “Un miliardario”. Allunga 5 euro e si
china sul bancone. Gratta. Non vince.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Nel
paese dell’azzardo (87,8 miliardi di euro il giro d’affari nel 2015) le nuove
leve di giocatori sono sempre più giovani. Tentano la fortuna al bar prima di
sedersi tra i banchi di scuola, trascorrono pomeriggi nelle sale scommesse;
dopo cena svuotano la carta di credito dei genitori nelle slot-machine per
telefonini e tablet.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">La
percentuale di studenti nella fascia di età tra 15 e 19 anni che nell’ultimo
anno ha giocato d’azzardo è in crescita: dal 39% del 2014 al 42% del 2015. Lo dice
il Consiglio nazionale delle ricerche, in un’indagine che “La Stampa” ha potuto
visionare in anteprima. L’esercito dei baby scommettitori (in prevalenza
maschi: 51% maschi contro il 32% delle femmine) conta un milione e 200 mila
adolescenti. Con un paradosso: in Italia il gioco d’azzardo è vietato per legge
ai minorenni. Eppure.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">I
controlli sono quasi inesistenti e gli esercenti di ricevitorie e sale slot
raramente chiedono la carta d’identità. Sempre più spesso, proprio come accade
tra gli adulti, anche gli adolescenti si ammalano di gioco. Sono oltre 200 mila
i ragazzi under 19 che puntano soldi quattro o più volte a settimana. Si tratta
del 7% dei giovanissimi italiani. I giochi più diffusi sono gratta e vinci,
scommesse sportive, Bingo e slot-machine.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Secondo
i dati raccolti dalla Casa del giovane di Pavia nelle scuole lombarde almeno
uno studente su due ha giocato d’azzardo.”L’accesso all’azzardo è sempre
facile. Le app dedicate si moltiplicano e le macchinette sono ovunque”, spiga
lo psicologo Simone Feder, animatore del movimento No Slot che da anni fa
prevenzione nelle scuole. “ I ragazzini mi chiedono:”Se fa male, perché è
legale?”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Il
problema non è rappresentato soltanto dai soldi che buttano, ma dal tempo che
sprecano”. Tempo sottratto alla vita.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Articolo di Gabriele
Martini pubblicato sul quotidiano La Stampa il 24 marzo 2016.<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-40471740895962749142016-01-18T09:40:00.000+01:002016-01-18T09:40:11.965+01:00L'isola felice-Mafia in terra marchigiana<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/H_suq5AG4Ls/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/H_suq5AG4Ls?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-30788693258492744172015-12-09T23:06:00.000+01:002015-12-09T23:06:27.376+01:00Noi adulti e il coraggio di vietare<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Non
c’è nulla che non possa diventare un oggetto contundente. Persino una penna può
ferire, un libro può far male.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Bisogna
sapere come usarli, e a quale scopo. Figurarsi se non può offendere una chat o
una frase su WhatsApp. Numerose ricerche indicano nel cyber bullismo un
fenomeno diffuso e pericoloso: provoca depressioni, angosce, pensieri di
suicidio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Ne
devono essere consapevoli i tanti genitori che mettono uno smartphone in mano
ai figli, infanti o adolescenti. Educazione alle regole e ai limiti è la parola
chiave sin dalla culla. Ma quanti adulti, anche nella vita pubblica, danno
quotidianamente esempi opposti? Di oltraggio verbale, di eccesso sconsiderato
nell’uso delle parole.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Vige
l’assurda e astratta idea che la blogsfera sia una specie di far west senza
regole in cui tutto, specie se in incognito, è permesso: scherzi trucidi,
sfoghi di frustrazioni e di istinti primordiali. Se è così, tutto ciò che serve
a riportare al senso della realtà è benvenuto: lo choc diventa inevitabile e
salutare. Dunque, non si può che solidarizzare con il preside di Parma, che ha
messo in piazza la violenza verbale dei suoi alunni, stufo di quel fasullo
mondo parallelo in cui tutto sembra concesso (dall’irresponsabilità dei genitori
prima che dell’incoscienza dei ragazzi).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Nella
società liquida è difficile essere severi, ma bisognerà pur assumersi il dovere
del divieto, per non arrivare a violare la sacrosanta riservatezza dei propri
figli. Che significherebbe mandare a monte ogni rapporto di fiducia, cioè
tutto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Articolo di Paolo Di Stefano
pubblicato sul Corriere della Sera del 2 dicembre 2015<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-36316372324217388562015-09-22T22:42:00.001+02:002015-09-22T22:42:58.832+02:00Nella "buona scuola" i profughi ridipingono le aule<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Probabilmente
la “buona scuola” è tale se passa anche da piccoli gesti quotidiani
d’accoglienza e solidarietà. Accade a Pesaro: ci troviamo nella primaria
Olivieri, dove stamani-proprio com’è accaduto in altri istituti-gli studenti
hanno fatto rientro nelle loro aule. Ma quei muri non erano gli stessi che
avevano lasciato (e salutato) con l’arrivo dell’estate.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Gli spazi interni
della scuola sono stati infatti ritinteggiati</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">. Un’operazione che Ha visto coinvolti non solo
genitori e insegnanti, ma anche giovani profughi del mali e del Gambia
che,grazie alla cooperativa Gulliver,s’impegnano in attività di volontariato e
contribuiscono alla manutenzione del verde e del decoro urbano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">“Un esempio di civismo
e capacità di rimboccarsi le maniche</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">”ha
commentato il sindaco Matteo Ricci. Ma soddisfatte sono anche l’ex preside
Margherita Mariani (“questo è un mix perfetto di volontariato e integrazione”)
e la nuova dirigente scolastica Anna Scimone, che in una lettera d’augurio di
inizio anno rivolta agli studenti, oltre a citare Madre Teresa di
Calcutta,scrive così:”La scuola -come io la penso- è quasi una quarta
dimensione dello spirito. Un tempo e uno spazio tenuto insieme dal sociale
sforzo di comunicare e dall’impegno morale di educare. Come spazio è un luogo
di incontro e di confronto dove ogni persona trova il modo di realizzarsi
pienamente come individuo”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Quello
di Pesaro non è un caso isolato. A Varese, ad esempio, i profughi hanno
ridipinto l’asilo (recinzioni e parco giochi compresi). Mentre a Budrio, in
provincia di Bologna, stanno imbiancando le aule della scuola di musica. E la
lista continua.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZrOztNHgt14D0PJcQ7Qhm7zVjbTztXJ-dN9wxqKy6gqBC-Pxf0i4Ew8J9gXcMIgrHdX-k-XHYTDp8J7flhIKY8XnwzYnH6gNQlQzLO8nBTmdsCSpQCtkd8vEnZ-btUqb72g1gNFAZXYs/s1600/Primaria+Olivieri.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZrOztNHgt14D0PJcQ7Qhm7zVjbTztXJ-dN9wxqKy6gqBC-Pxf0i4Ew8J9gXcMIgrHdX-k-XHYTDp8J7flhIKY8XnwzYnH6gNQlQzLO8nBTmdsCSpQCtkd8vEnZ-btUqb72g1gNFAZXYs/s400/Primaria+Olivieri.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Articolo di Gianluca Testa
pubblicato dal Corriere della Sera del 14 settembre 2015.<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-84974002862512601132015-09-22T22:36:00.000+02:002015-09-22T22:36:17.229+02:00Il controllo possibile spetta ai genitori:educare e dare limiti<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">I
genitori hanno tante buone ragioni per essere preoccupati. Si continua a dire
che la Rete è un’opportunità, ma non si dice abbastanza che è anche un
pericolo, o meglio: che può diventare un pericolo. Circa un ragazzino italiano su
quattro tra i 9 e i 10 anni frequenta abitualmente ( e liberamente ) Facebook:
solo ( sottolineato solo ) un terzo è estraneo al web.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Parlare
di ragazzini è generico, perché in buona parte si tratta di bambini, se
l’infanzia dura ancora fino a dieci anni. Va da sé che i genitori non avrebbero
di che preoccuparsi se il mondo digitale non fosse, per sua stessa natura e costituzione ( quasi come
ragione stessa del suo esistere ), totalizzante: invasivo e quindi tirannico,
specialmente per menti fragili come quelle infantili e preadolescenti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Certo,
i social network sanno che bisogna essere “politicamente corretti”, vietando (
sulla carta ) l’accesso ai minori di 13 anni. Ma è un’ipocrisia o una foglia di
fico: in realtà sanno bene che il web è ( anche qui per sua stessa natura ) un’area
franca, fuori controllo, in cui i bambini possono mentire, cioè dichiarare
un’età che non hanno. L a bugia è ammessa, anzi viene incoraggiata. Bugia
veniale? Sì e no, cari genitori. Sì, perché esistono menzogne oggettivamente
più gravi. No, perché un territorio anonimo e totalizzante ( e dunque
totalitario ) non è un paese per bambini, tant’è vero che il cyberbullismo
impazza ( il 9% ) è un tasso altissimo). <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">L’unico
controllo possibile ( o impossibile ) contro questo territorio fuori controllo
spetta a papà e mamma: o meglio alla capacità non di punire la menzogna, ma di
porre dei limiti, delle regole. Cioè di educare: occuparsene prima di
preoccuparsene.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Articolo di Paolo Di Stefano
pubblicato dal Corriere della Sera del 16 settembre 2015.<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-87269454979133575052015-04-19T17:45:00.000+02:002015-04-19T17:45:22.666+02:00Alle ragazze della comunità "Tingolo per tutti"<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Riccardo
<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Nel tragitto di
ritorno dalla scuola la mia testa era affollata da pensieri tristi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Non so il perché di
tutto ciò, ma continuavo a pensare a quelle ragazze e più la mia mente ci pensava
più capivo quanto sono stato fortunato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Fortunato nell’avere
una famiglia che mi vuole bene, nell’avere amici che vogliono solo il mio
meglio… ma questa fortuna non tutte le persone possono averla.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Come per esempio
Kautar, il cui nome tradotto dall’arabo significa “FIUME IN PARADISO”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Riguardo al suo nome,
Kautar ha fatto un piccolo commento, che mi ha colpito molto, il commento è il
seguente: << Io al posto di essere andata in paradiso, sono andata
all’inferno>>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Questa frase mi ha
trasmesso certe sensazioni indescrivibili e mi ha fatto riflettere su come
certi fattori siano riusciti a stravolgere completamente la vita di questa
ragazza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Uno di questi fattori
negativi è la droga, il fattore maligno, una sostanza maligna.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Una sostanza che,
secondo i racconti di Kautar, riusciva a riempire gli spazi che la famiglia e
gli amici non riuscivano a colmare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Questa sostanza, che
rendeva felice Kautar, nello stesso tempo la rovinava sempre più fino al punto
di dire “BASTA”, basta a tutto ciò!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Desirée
<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Ormai nella nostra
società molti dei ragazzi fanno uso di sostanze semplicemente perché vogliono
apparire grandi e popolari, però ciò che fanno li fa apparire stupidi e non
responsabili.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Il motivo per cui i
ragazzi di oggi si uniscono facilmente alle droghe, sigarette o alcol sta nella
mancanza di dialogo con i genitori responsabili e ciò, si dovrebbe prevenire
per non lasciar morire centinaia di ragazzi dipendenti da queste sostanze.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Il mio consiglio
personale per tutti gli adolescenti è:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">-Ascoltate i vostri
genitori e non abusate della loro bontà che ci concedono; al posto di
trascorrere la giornata fumando o iniettandosi droghe nel corpo, è meglio fare
sport e stare in forma, così si può mantenere la lucidità per capire il vero
significato della nostra vita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Questa esperienza
secondo me è stata molto toccante, forse la più interessante dell’anno
scolastico in generale perché ci ha fatto capire quello che potrebbe succedere
a noi giovani, e quali sarebbero le conseguenze; avrei voglia di parlare ancora
con loro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Alessio
<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">WOW … semplicemente
wow … non me lo aspettavo … ne sono rimasto sbalordito: non immaginavo fosse
così impressionante come la droga possa rovinare la vita delle persone! <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Maria Elena, Ilary
e Kautar sono state molto coraggiose a
parlare davanti a tutti dei loro problemi: io non l’avrei avuto! Loro invece ne
hanno parlato liberamente. La prima ragazza che ha parlato è stata Maria Elena
che è quella che mi ha suscitato più
emozioni : non so cosa fosse, ma sentivo un certo legame con la sua
storia un po’ struggente. Questa ragazza ha cominciato a frequentare gente più
grande di lei che non era molto raccomandabile e quindi è entrata nel cerchio
della droga. Ha capito due cose: che quelli che aveva intorno non erano veri
amici perché lo facevano solo per soldi e che gli errori fanno crescere. Oltre
alla droga faceva litigi con sua madre . poi è stata trasferita fino a Pesaro,
in questo istituto di riabilitazione, dove ha incontrato persone con i suoi
stessi problemi e da lì, ha capito la gravità di quello che faceva. Mi è
piaciuto come l’ha raccontato e mi ha fatto decidere categoricamente di non
drogarmi mai.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Sofia<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Partiamo col dire che
questo incontro è servito per aprire gli occhi e capire i problemi che ci
circondano. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">La droga è uno di
questi. Spesso durante l’adolescenza i ragazzi sono curiosi e tendono a seguire
la massa e sprecarsi, spegnersi , per colpa della droga o del fumo. Molti di essi lo fanno per provare, altri per
divertimento e altri solo per mettersi in mostra, senza sapere che essa crea
dipendenza. La droga porta piano piano all’isolamento dalla comunità e si
rimane chiusi in se stessi, ma i primi sintomi sono i litigi sempre più
frequenti con i genitori, frequentazioni di giri di persone più grandi e sbagliate
e solo dopo ti accorgi di aver sbagliato e te ne penti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Sara
<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">A me farebbe piacere
scrivere a tutte tre le ragazze, perché ognuna di esse mi ha colpito. Quello
che scriverei ad ognuna di loro è questo: che dovrebbero continuare questo percorso,
con dignità, senza parlarne con dispiacere o vergogna, perché è una cosa che fa
loro onore, siccome non tutti i ragazzi che hanno questi problemi accettano di
entrare in comunità, e non riescono a smettere di farsi del male, mentre loro
sono riuscite ad accettarlo, a parlarne e forse anche ad aiutare chi le ha
aiutate. Io penso che non sempre il fine giustifica i mezzi, perché farsi del
male solamente per dimenticare non può avere scuse. Ovviamente non possiamo
giudicare perché loro hanno avuto dei motivi validi per fare quello che hanno
fatto, però se ci pensiamo bene, per risolvere i problemi ci sono anche altri
metodi, come dialogare oppure andare da una psicologa. Però tra il dire e il
fare c’è di mezzo il mare, quindi credo che ormai quello che hanno fatto non si
cancella, ma avranno vissuto un’esperienza che le rafforzerà sempre di più.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0tibDXjsK2uTHP7_AlBH5dsr6WWYGYkUMPlKdBrZforBwUWRe9J5_haGSoamf7EeZF1WKJaaaoujNNPwKGFEGkjI8m3-S1tCUFsFvzeGrIuMI5a2m1WnOV-UMtCp9D8EAoJNBqjxAxTY/s1600/Tingolo+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0tibDXjsK2uTHP7_AlBH5dsr6WWYGYkUMPlKdBrZforBwUWRe9J5_haGSoamf7EeZF1WKJaaaoujNNPwKGFEGkjI8m3-S1tCUFsFvzeGrIuMI5a2m1WnOV-UMtCp9D8EAoJNBqjxAxTY/s1600/Tingolo+2.jpg" height="252" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Post
di Riccardo, Desiree, Alessio, Sofia, Sara della classe 3E.<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6812536572159019822.post-12284326702696236502015-04-19T17:36:00.002+02:002015-04-19T17:36:12.384+02:00Commento all'incontro con le ragazze della comunità "Tingolo per tutti"<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Arianna<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">La comunità
ha cambiato queste ragazze, poco a poco hanno ritrovato se stesse e si sentono
più libere di parlare senza il bisogno di chiudersi in se. Si stanno
riscoprendo lentamente perché la comunità è un luogo che rieduca, fa crescere e
fa vedere i propri limiti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Questo è stato in assoluto il mio incontro preferito
perché quelle tre ragazze mi hanno fatto capire che bisogna aprirsi con
qualcuno, dire quello che provi per togliersi quel dolore che ti sopprime lentamente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Io, anche
se può non sembrare, sono un po’ timida
e tendo a chiudermi in me stessa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Le devo
ringraziare perché mi hanno fatto capire l’importanza di una famiglia presente
e di amici pronti ad aiutarti. Con le loro storie commoventi mi hanno di sicuro
aiutata.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Eleonora<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">La vita in
comunità è molto difficile, perché devi convivere con tante ragazze tra cui
qualche volta si litiga anche. Non si possono avere contatti con il mondo
esterno, cioè non è permessa alcun tipo di tecnologia e bisogna stare
continuamente lontano dalla propria famiglia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Anche se
all’inizio la comunità può sembrare una prigione, cambia la vita di molti
giovani.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Lucia<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Questo
incontro mi ha fatto sicuramente capire quanto è importante il ruolo della
famiglia nella nostra vita e quanto dobbiamo essere consapevoli noi di quello
che facciamo, perché le conseguenze possono essere davvero gravi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpbzhq5QoSz9TwYp5h6sNNayo0c0I-aQYyXCLBch94ZBcFD64wt6kod9oJiKmssB0LI6qmo6pACMC-y2wr1hHHWnwlb457bfWUTp0uaGUM6WzQi6LU6w4toF4U_Y7vrgH9he0O93RQogA/s1600/Tingolo+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpbzhq5QoSz9TwYp5h6sNNayo0c0I-aQYyXCLBch94ZBcFD64wt6kod9oJiKmssB0LI6qmo6pACMC-y2wr1hHHWnwlb457bfWUTp0uaGUM6WzQi6LU6w4toF4U_Y7vrgH9he0O93RQogA/s1600/Tingolo+1.jpg" height="251" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Post di Arianna, Eleonora e Lucia
della classe 3 A<o:p></o:p></span></b></div>
Agente Olivierihttp://www.blogger.com/profile/07604320987620019226noreply@blogger.com0