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giovedì 9 febbraio 2017

"Un giovane su10 approva gli insulti online". La scuola contro i cyberbulli



“Be the change: unite for a better internet”: è lo slogan del Safer Internet Day 2017, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea che, giunta alla sua XIV edizione, si  celebra quest’anno il 7 febbraio, in contemporanea in oltre 100 nazioni di tutto ilo mondo.
Obiettivo dell’evento: far riflettere le ragazze e i ragazzi non solo sull’uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuna e ciascuno nella realizzazione di internet come luogo positivo e sicuro.
In concomitanza con il Safer Internet Day, quest’anno, si terrà la prima Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola dal titolo “Un nodo blu-le scuole unite contro il bullismo”. Le studentesse e gli studenti, gli istituti scolastici e i partner che aderiscono all’iniziativa condivideranno e rilanceranno attraverso i loro canali di comunicazione il “nodo blu”, simbolo della lotta nazionale delle scuole italiane contro il bullismo.
Indagine
In un’indagine sull’hate speech affidata da Generazioni Connesse a Scuola.ne e all’Università degli Studi di Firenze sui ragazzi tra i 14 e i 18 anni, emerge che il 40% degli intervistati dichiara di trascorrere on line più di 5 ore al giorno.
WhatsApp si conferma il gigante degli scambi social tra gli adolescenti (80,7%), seguito da Facebook (76,8%) e Instagram (62,1%).
Per quanto riguarda il controllo della veridicità delle notizie on line, il 14% degli intervistati dichiara di non controllare mai se una notizia sia vera o falsa, un comportamento- mette in evidenza la ricerca-che rende i ragazzi “facilmente preda di titoli sensazionalistici e bufale che possono fomentare reazioni poco ragionate e forse guidate da sentimenti di rabbia e di odio”.
Altro dato da evidenziare è l’11% di ragazze e ragazzi che dichiara di approvare insulti rivolti a personaggi famosi in virtù di una generica “libertà di esprimere ciò che pensa”. Tant’è vero che al 13% degli intervistati è capitato di insultare un personaggio famoso on line.
Frequenti pure i commenti pesanti rivolti ai coetanei, dove si conferma l’effetto di disibinizione dello “schermo”: gli studenti finiscono per lasciarsi andare, protetti dal filtro del telefonino, e si comportano in maniera molto più disinibita rispetto a quello che farebbero se fossero di fronte all’altra persona.

Valentina Santarpia

Dal Corriere della Sera del 4 febbraio 2017

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