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domenica 8 febbraio 2015

Su Facebook a 12 anni e appuntamenti al buio via WhatsApp

Il rapporto tra minori e il web

Iper-connessi o digitalmente esclusi. Eccole qua le due facce dei giovani “nativi digitali”, Una fotografia netta della modernità che secondo Save the Children restituisce due immagini speculari ma opposte. Una ricerca Ipsos indaga i comportamenti dei minori sul web. Così si scopre che il 39% di loro è iscritto a Facebook già a 12 anni. Una percentuale addirittura più alta rispetto ai diciottenni (39%). Solo la metà di loro conosce le regole sulla privacy. Ma per i ragazzi e le ragazze italiane questo non rappresenta un problema.
Il principale strumento di connessione-facile da prevedere- è lo smartphone. Il 35% dei minori si danno appuntamento con persone conosciute solo sul web, mentre il 33% utilizza gruppi di WhatsApp e applicazioni simili di messaggistica. Dall’altra parte, secondo Istat, ci sono 452 mila adolescenti (11,5%) che non hanno mai avuto accesso a internet.   La prima causa di questa esclusione digitale dipende dal livello di povertà delle famiglie. Un dato ancora più preoccupante riguarda quei giovani che oltre a non essersi mai connessi non hanno mai letto un libro nell’ultimo anno (269mila) mentre 187 mila non sono mai andati al cinema.
“I nuovi media rappresentano una grande opportunità per i nostri ragazzi, per laloro crescita personale e formativa. L’accesso a queste tecnologie è un diritto che dovrebbe essere garantito a tutti i ragazzi, così come un’adeguata formazione nell’utilizzo di questi strumenti e la sicurezza di potersi muovere in un ambiente digitale che non nasconda rischi o pericoli” spiega Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia, associazione che monitorando il rapporto tra minori e nuove tecnologie ha voluto rendere noti i dati in vista del “Safer Internet Day 2015” in programma in tutto il mondo martedì 10 febbraio. Si tratta della dodicesima giornata internazionale , che quest’anno ha come tema la creazione congiunta di un internet migliore:”Let’s create a better internet together”.


Post tratto dall’articolo di Alessandro Barba pubblicato sul Corriere della Sera del 8 febbraio 2015.

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