Post più popolari

lunedì 22 dicembre 2014

GENITORI SPAZZANEVE

Gli inglesi li chiamano “genitori spazzaneve”. Perché “ripuliscono ogni cosa davanti ai loro figli in modo che nulla possa andare loro storto e possa minacciare la loro autostima”. Succede a Londra, al collegio femminile di Saint Paul dove la direttrice Clarissa Farr, racconta al Times, ogni giorno si imbatte in madri e padri vittime di “ansia frenetica che fa loro rifiutare l’idea che i propri pargoli possano arrivare secondi”. Il che si traduce in “bambini iperprotetti e incapaci di affrontare un fallimento”.
Succede anche in Italia. Dove schiere di genitori arrivano da insegnanti e presidi e “giustificano, minacciano, mentono perfino pur di proteggere gli amati figlioletti da una punizione”. Succede all’asilo e si va avanti fino alle superiori. Perché “la scuola è il nemico”. Riflette Daniela Scocciolini, per oltre quarant’anni insegnante e poi preside del liceo Pasteur di Roma:”La tendenza a prevenire ed evitare qualsiasi difficoltà ai figli è diventata patologica. padri e madri sono del tutto impreparati ad affrontare gli insuccessi dei figli, non ci si vogliono trovare ‘perché non sanno come uscirne”. E’ come se dicessero: “Non create problemi a mio figlio perché li create a me”. E allora, “la soluzione più facile è dire sempre di sì, spianare la strada: sono genitori non genitori che rinunciano a priori a educare i propri figli cercando di semplificare tutto”. E la colpa di ogni insuccesso, dice Innocenzo Pessina, ex preside del liceo Berchet di Milano, 43 anni tra scuole di periferia e centro, “è data sempre dalla scuola, così si arriva ai ricorsi al Tar per bocciature e brutti voti”.
Ma c’è anche “ l’ansia frenetica” di far primeggiare i figli ad ogni costo, la “ricerca del successo” con l’idea che chi sbaglia sia un fallito: “Crea tanta infelicità tra i ragazzi” dice Silvia Vigetti Finzi, psicoterapeuta che dal blog”Psiche Lei” su Io Donna osserva ogni giorno genitori –figli -scuola: si trasmettono aspettative e stereotipi per indirizzarli dando un’idea di competitività anziché realizzazione di sé”. E magari alla fine nessuno è contento: “ Forse anche per la crisi economica – dice Vigetti Finzi- i genitori sono più ansiosi per il futuro e si sostituiscono ai figli, come se dicessero: “Scelgo io per te” e preparano loro le strade da seguire”. E allora? “Lasciateli liberi, ritiratevi progressivamente lasciando la vita di vostro figlio a lui, inclusi fallimenti ed errori”.

Claudia Voltattorni

Articolo pubblicato dal Corriere Della Sera del 30 novembre 2014.

Nessun commento:

Posta un commento