Post più popolari

domenica 9 giugno 2013

Educazione alla legalità

I documenti normativi, le linee guida e le circolari del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca,riguardo all’educazione alla legalità, indicano quale miglior metodo l’esperienza sul campo cioè la pratica e l’esempio in ogni momento della vita scolastica ed extrascolastica di quelli che sono i principi dell’educazione alla legalità, primo fra tutti il rispetto delle norme.
L’esempio quotidiano dei docenti nell’esercizio dei diritti e dei doveri ed il reciproco confronto con gli studenti, affinché anch’essi abbiano la possibilità di esercitare i loro diritti e doveri, realizza l’educazione alla legalità.
Inoltre, l’educazione alla legalità coinvolge oltreché i docenti anche i genitori (patto di corresponsabilità) e le istituzioni esterne, si dimostra trasversale alle discipline scolastiche, agli ambiti di vita degli studenti e delle persone in generale.
Nel tempo l’educazione alla legalità a scuola ha visto ampliarsi il suo campo d’azione applicando i suoi principi nell’esplicazione dei diritti e dei doveri dei cittadini ad altri ambiti quali ad esempio l’ambiente, la salute e non ultimo l’economia.
Quest’ultimo è un ambito dove l’educazione alla legalità ha ragione di individuare e favorire il rispetto dei diritti e dei doveri dei cittadini-risparmiatori e dove la scuola deve intervenire nel suo ruolo educativo. La crisi economica in corso ha contribuito a distruggere il valore della solidarietà contributiva previsto anche dalla Costituzione nell’art. 53:”Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.



Parte finale dell’intervento”Educare alla legalità nei diritti e nei doveri di alunni e docenti” di Roberta Cadenazzi pubblicato sulla rivista “Scuola e Didattica” n°10 del giugno 2013 Editrice La Scuola Brescia.

Nessun commento:

Posta un commento