Post più popolari

martedì 4 settembre 2012

Finiti la strada e l'oratorio, questo è il problema


In Italia  o ci si iscrive a una scuola di calcio o non si gioca e già ai bambini di 8 anni viene chiesto di uniformarsi.
Il problema del nostro calcio giovanile non è che i migliori vanno all’estero. Magari ne andassero cento, avremmo cento possibilità in più di costruire un buon calcio. Né che si fa tardi farli debuttare. Una buona squadra non si vede in base all’età, ma al rendimento dei giocatori. E un 27enne gioca quasi sempre meglio di un 20ene.
Il problema dei nostri giovani è che li imbalsamiamo fin da bambini perché sono diventati il vero affare del calcio. Lo scandalo è che un bambino, in Italia, per giocare a pallone, può soltanto pagare. O va in una scuola calcio o non gioca. Centinaia di migliaia di ragazzi militarizzati, spesso sovrappeso, in tute e magliette autofinanziate, condannati a giocare secondo i comandamenti dei grandi. Finita la strada, l’oratorio, finito l’estro individuale, finita la coscienza critica, la selezione naturale, finita la libertà di correre dietro un pallone perché a otto anni c’è già chi ti chiede, t’impone, di uniformarti.
Il problema del calcio dei giovani in Italia è questa melassa con cui si dà in pasto ai genitori l’illusione che i loro figli possano essere campioni semplicemente perché (pagando) giocano.
E la terribile forza, insopportabile, con cui i genitori vi si dedicano, convinti che il calcio non sia il divertimento del bambino oggi, ma il loro prossimo mestiere.
Cosa resta della qualità individuale in questo mondo dove si paga per giocare tutti gli stessi minuti, straordinario socialismo del niente, e dove alla fine non vince nessuno perché l’agonismo non è etico? Il calcio italiano non pensa ai giovani, non ne ha il tempo. Sono incidenti di percorso, distrazioni, tornino quando saranno grandi. Il calcio ha un sacco di altri problemi. Nel frattempo paghino.


Post tratto dall’articolo di MARIO SCONCERTI pubblicato dal Corriere Della Sera del 9 luglio 2012.

Nessun commento:

Posta un commento