Devo dire la
verità:non seguo molto il basket,ma se lo faccio è solo perchè sono
pesarese!Oggi però,la guardia e capitano della Scavolini Siviglia Pesaro Daniel
Hackett,ci ha dimostrato che un campione non è perfetto e soprattutto che lo
sport non è la cosa più importante. I modelli di vita si devono avere,ma
l'importante è non abbandonare i precetti fondamentali per seguirli. Lui ci ha
dimostrato tutto quello che ci ha detto il prof.Renili durante i tre anni,ma
soprattutto nel terzo:la vita infatti,è fatta di scelte e di sacrifici e questi
all'età di 14 anni non si possono affrontare da soli.
Lui ha scelto di
andare a giocare in America,ha dovuto lasciare tutti i suoi amici,ma la sua
famiglia lo ha sempre sostenuto -è stata sempre molto presente- ha ribadito lui
stesso.
Io penso che non ci
dobbiamo identificare con il Daniel Hackett giocatore della Scavolini,ma con il
Daniel Hackett alunno di terza media che pur essendo un ottimo giocatore di
basket,ne combinava anche lui di casini!!La devozione alla chiesa e alla
famiglia però gli hanno trasmesso i valori giusti per raggiungere i suoi
obiettivi.
“....i sogni non si
devono mai mettere da parte,bisogna tenerli vivi e cercare di realizzarli....”.
Il Campione Daniel Hackett beato tra gli studenti della 3 A.
Post di Filippo della classe 3 A
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