Il
Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, è arrivato a Pesaro,
la mia città, per partecipare ad una cerimonia pubblica in occasione del 25
aprile.
Non
posso certo mancare all’incontro che avrà con i cittadini in Piazza del Popolo
e la mia scuola mi ha dato questa opportunità. Quando la professoressa
Angelotti mi ha proposto di assistere al discorso del nostro Presidente, io ho
accettato con entusiasmo.
Alle
10,45 l’appuntamento con i miei compagni, le professoresse Angelotti, Tresi e
il professor Nocelli,in piazzale Matteotti per poi recarci al punto a noi
destinato nella piazza.
Sono
già emozionato mentre camminiamo tutti insieme. Siamo al nostro posto e
aspettiamo….Poi finalmente è il momento!
L’Inno
d’Italia, gli onori militari, gli applausi accolgono il Presidente! Poi le sue
parole:
“Dinanzi
alla crisi che ha investito l’Italia e l’Europa abbiamo bisogno di attingere
alla lezione di unità nazionale che ci viene dalla Resistenza, e abbiamo
bisogno della politica come impegno inderogabile che nella Resistenza venne da
tanti riscoperto per essere poi quotidianamente praticato. Ci si fermi a
ricordare e a riflettere, prima di scagliarsi contro la politica”.
Un
applauso ha accolto questo discorso. E ancora:
“Abbiamo
bisogno di attingere alla lezione di Unità Nazionale che ci viene dalla
Resistenza e abbiamo bisogno della politica come impegno inderogabile. Occorre
impegnarsi perché dove si è creato del marcio venga estirpato, perché i partiti
ritrovino slancio ideale, tensione morale, capacità nuova di proposta e di
governo”. Così ha detto il Presidente tra gli applausi della folla.
E’
stato un incontro molto interessante, come gli argomenti trattati anche se vari
passaggi del discorso sono stati difficili, perché legati a conoscenze storiche
e politiche che non ho ancora. In particolare mi hanno colpito le parole del
ragazzo di Parma morto a diciannove anni per la libertà del nostro Paese,
ricordate dal Presidente:”…la gente qualunque deve impegnarsi nella politica e
combattere per quello in cui crede!”.
Resistere
sotto il sole, fermo, prima ad aspettare che il Presidente arrivasse, poi ad
ascoltare i vari discorsi delle personalità politiche che hanno parlato prima
di Lui, non è stato facile, ma alla fine sono stato ricompensato: l’ho visto
dal vivo, addirittura mi ha stretto la mano e mi ha concesso un suo autografo. E’ stato per me un vero onore!
Per
tutta la giornata ho raccontato l’esperienza ai miei genitori, ai miei nonni e
ai miei amici.
Viva il 25 aprile!
Viva l’Italia! Viva il nostro Presidente!
Post
di Lorenzo T. della classe 2 A.
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