Il rapporto
tra minori e il web
Iper-connessi
o digitalmente esclusi. Eccole qua le due facce dei giovani “nativi digitali”,
Una fotografia netta della modernità che secondo Save the Children restituisce
due immagini speculari ma opposte. Una ricerca Ipsos indaga i comportamenti dei
minori sul web. Così si scopre che il 39% di loro è iscritto a Facebook già a
12 anni. Una percentuale addirittura più alta rispetto ai diciottenni (39%).
Solo la metà di loro conosce le regole sulla privacy. Ma per i ragazzi e le
ragazze italiane questo non rappresenta un problema.
Il
principale strumento di connessione-facile da prevedere- è lo smartphone. Il
35% dei minori si danno appuntamento con persone conosciute solo sul web,
mentre il 33% utilizza gruppi di WhatsApp e applicazioni simili di
messaggistica. Dall’altra parte, secondo Istat, ci sono 452 mila adolescenti
(11,5%) che non hanno mai avuto accesso a internet. La prima causa di questa esclusione digitale
dipende dal livello di povertà delle famiglie. Un dato ancora più preoccupante
riguarda quei giovani che oltre a non essersi mai connessi non hanno mai letto
un libro nell’ultimo anno (269mila) mentre 187 mila non sono mai andati al
cinema.
“I
nuovi media rappresentano una grande opportunità per i nostri ragazzi, per
laloro crescita personale e formativa. L’accesso a queste tecnologie è un
diritto che dovrebbe essere garantito a tutti i ragazzi, così come un’adeguata
formazione nell’utilizzo di questi strumenti e la sicurezza di potersi muovere
in un ambiente digitale che non nasconda rischi o pericoli” spiega Valerio
Neri, direttore generale di Save the Children Italia, associazione che
monitorando il rapporto tra minori e nuove tecnologie ha voluto rendere noti i
dati in vista del “Safer Internet Day 2015” in programma in tutto il mondo
martedì 10 febbraio. Si tratta della dodicesima giornata internazionale , che
quest’anno ha come tema la creazione congiunta di un internet migliore:”Let’s
create a better internet together”.
Post tratto dall’articolo
di Alessandro Barba pubblicato sul Corriere della Sera del 8 febbraio 2015.
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