Il
6 marzo dalle 9,30 alle 12,30 la classe 3 A si è recata all’Ipercoop per
partecipare all’attività ”fare la spesa a pizzo zero”.
Un’esperta
di nome Barbara ha accolto gli studenti all’interno della biblioteca “Bobbato”
per palare della mafia e degli strumenti per combatterla.
La
mafia è un’organizzazione criminale nata nella seconda metà dell’ottocento in
Sicilia.
Si
è sviluppata maggiormente nell’Italia meridionale dove alcune famiglie ne fanno
parte da generazioni, guidate da un capo chiamato boss.
Si
basa sull’omertà, cioè sul silenzio dei deboli e lavora in parallelo allo Stato
garantendo un ordine apparente sulla base di ricatti, tangenti, delitti e
traffico di droghe e armi.
La
mafia si fa garante del cittadino in contrasto con le leggi dello Stato,
offrendo protezione e garanzie, minacciando in caso di rifiuto.
Nel
1995 nasce l’associazione “Libera” e
contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti.
Con
la raccolta di firme dei cittadini “Libera” è riuscita a portare in Parlamento
la proposta di sottrarre i beni che la mafia aveva accumulato con la malavita
per usarli
e
farne una risorsa per il territorio. Questa legge (n°109) fu emanata il 7 marzo
1996 e sancisce il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle organizzazioni
criminali, segnando così una svolta epocale al contrasto delle mafie.
Le
scelte di acquisto definiscono da che parte stiamo: comprare i prodotti delle
terre confiscate è un gesto di grande civiltà.
Alla
spiegazione è seguita la lettura di alcune pagine dove si raccontava del
generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, mandato in Sicilia per combattere la
mafia.
Anche
noi giovani e semplici cittadini abbiamo un potere; parlare e reagire per una
nuova civiltà.
E’
un cammino che comincia dai banchi di scuola, passa per la famiglia e va
condiviso con gli amici.
Post di Sergio della
classe 3A
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