Che cosa possono fare i genitori?
Controllare
ciò che gli adolescenti fanno in Rete non è facile. Ogni giorno nascono nuovi
social network e applicazioni e la mode digitali sono davvero volatili. Soprattutto
quelle dei ragazzi. “Ma per i genitori fare attenzione all’educazione digitale
dei figli è ormai imprescindibile”,spiega Luca Mazzucchelli,psicologo milanese.
Ecco alcuni consigli per evitare che i nostri figli diventino vittime del cyber
bullismo o si trasformino in soggetti attivi di questa pratica.
Quali accorgimenti “tecnici”possono
aiutare a limitare i rischi legati all’uso di computer e smartphone da parte degli
adolescenti?
Provate
le applicazioni e i social network che i ragazzi usano di più. Tenete il
computer di casa in sala o in un ambiente comune in modo da poterlo usare
insieme. Per quanto riguarda il telefonino,invece,non proibitelo trasformandolo
in una trasgressione ma limitatene l’uso. Utilizzate filtri e le impostazioni
del vostro computer.
I nostri comportamenti possono
influenzare quelli dei ragazzi’
Date
il buon esempio,cercando di non farvi vedere sempre con lo smartphone in mano o
attaccati al laptop. Non demonizzate social network e device, non servirebbe a
niente se non ad allontanarvi dai vostri figli. Piuttosto cercate di dare il
buon esempio usandoli in maniera consapevole e nel rispetto della privacy
vostra e dei vostri figli.
In che modo si possono
preparare i più piccoli ai pericoli che corrono in Rete?
Spiegate
loro come difendersi dalle aggressioni online. E metteteli in guardia sui
rischi che comporta diffondere in Rete i dettagli della propria vita personale.
Che cosa fare se si
sospetta che un ragazzo sia vittima di cyber bulli?
Parlate
con lui/lei del fenomeno e spiegategli/le che non si tratta di qualcosa di
reale. Ma di virtuale. Segnalate l’abuso agli insegnanti,alle autorità e ai
responsabili dei social network. Nel caso chiedete un supporto psicologico per
i vostri figli.
Quali sono i possibili
segnali di allarme a cui prestare attenzione?
Se
vostro figlio trascorre troppe ore al telefono e al computer potrebbe esserci
qualcosa che non va. Occhio anche all’isolamento. Non voler andare a scuola e
non voler più veder nessuno è uno dei primi campanelli di allarme di cyber
bullismo.
Tratto dall’articolo
di Marta Serafini pubblicato sul”Corriere della Sera” del 16 settembre 2013.